Lezione del Barça, il Napoli affonda al Maradona

L'attaccante del Napoli Victor Osimhen perseguito da un avversario. (ANSA)

NAPOLI.  – Una lezione di calcio. Il Barcellona mortifica il Napoli al “Maradona” e si prende la qualificazione agli ottavi di finale di Europa League schiacciando e quasi irridendo gli azzurri. Finisce 4-2 per i catalani e il Napoli deve ringraziare l’imprecisione sotto porta degli avversari perché la sconfitta per la squadra di Spalletti avrebbe potuto essere dai contorni ancor più impressionanti.

Il Barcellona è una squadra disposta in maniera ordinata e armonica che riesce a coprire tutte le zone del terreno di gioco, al contrario dei padroni di casa che appaiono sempre slegati, con i reparti distanti gli uni dagli altri, e privi di identità e di una valida idea di gioco.

In alcuni momenti della partita il Napoli non sembra neppure una squadra di calcio ma un’armata Brancaleone. Il Barcellona domina in lungo e in largo e segna “solo” quattro  gol, mentre con un po’ più di attenzione dei suoi attaccanti il bottino, potrebbe essere di 6 o 7 reti. Nel primo tempo, dopo 7 minuti i catalani sono in vantaggio. Insigne regala la palla agli avversari dalla bandierina e parte un contropiede velocissimo che finisce per mettere Jordi Alba in condizione di presentarsi davanti a Meret e batterlo con un rasoterra. Il raddoppio arriva al 13′. Su rilancio di Ter Stegen il pallone finisce a De Jong che non essendo contrastato da nessuno tira e manda il pallone a infilarsi sotto la traversa.

I padroni di casa vengono schiacciati nella propria metà campo dalla quale non riescono ad uscire se non in sporadiche occasioni nella quali si affidano al lancio lungo, alla disperata ricerca di Osimhen, l’unico che appare in grado di mettere in qualche modo in difficoltà la squadra avversaria. E infatti il gol del Napoli arriva proprio a seguito di un lancio in verticale sul quale il nigeriano di avventa e appena entrato in area viene atterrato da Ter Stegen. Il disattento arbitro russo Karasev concede una inesistente punizione dal limite che trasforma in calcio di rigore solo dopo l’intervento del Var che evidentemente gli sconsiglia anche il ricorso al video, tanto era chiaro che il fallo fosse avvenuto dentro l’area. Insigne trasforma e dà qualche speranza alla rimonta degli azzurri.

Ma sono sempre gli spagnoli a dominare e a creare i presupposti per schiantare gli avversari. Il Napoli è sistematicamente in inferiorità numerica in mezzo al campo dove Fabian Ruiz e Demme non sanno da che parte voltarsi e vedono sfrecciare gli avversari da tutte le parti. Elmas, Zielinski e Insigne non danno alcun contributo e la squadra di Spalletti è spaventosamente ma inutilmente sbilanciata in avanti, senza alcun criterio logico. Al 44′ arriva il terzo gol dei catalani con Piquè che in area non è contrastato e insacca con un diagonale.

Nella ripresa Spalletti manda in campo Politano al posto di Demme ma le cose non cambiano. Al 13′ su azione da destra il pallone arriva ad Aubameyang che anticipa Di Lorenzo e segna il quarto gol. Scattano una serie di sostituzioni in entrambe le squadre, ma la partita arriva alla conclusione senza altre emozioni, se non il gol di Politano, a tre minuti dalla fine, che sfrutta una distrazione della difesa blaugrana e i fischi di tutto lo stadio che a dieci minuti dalla fine accompagnano l’uscita dal terreno di gioco di Insigne, sostituito da Petagna.

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