Draghi: “Basta soprusi russi”. Mosca attacca Di Maio

Il premier Mario Draghi ed il presidente russo Vladimir Putin in una ricostruzione grafica. (ANSA)

ROMA.  – “Le prevaricazioni e i soprusi non devono essere tollerati”.  Le parole di Mario Draghi sulle mosse di Mosca nei confronti di Kiev arrivano mentre il ministro degli Esteri Luigi Di Maio riferisce alle Camere sulla crisi ucraina annunciando che, come concordato con il premier, non ci saranno “nuovi incontri bilaterali con i vertici russi finché non arriveranno segnali di allentamento della tensione”.

Il riferimento è al faccia a faccia tra Draghi e Putin prima annunciato e poi congelato per l’aggravarsi della crisi.  E provoca immediatamente l’irritazione di Mosca: “I partner occidentali devono imparare a usare la diplomazia in modo professionale”, è il commento sferzante, che però la Farnesina preferisce non raccogliere. “No alle provocazioni, l’Italia è impegnata a trovare soluzioni diplomatiche per scongiurare una guerra”, la replica.

“Ci siamo coordinati con il presidente Draghi – ha detto Di Maio prima al Senato e poi alla Camera – circa i prossimi passi da compiere per favorire una soluzione diplomatica. Siamo impegnati al massimo nei canali multilaterali di dialogo.

Riteniamo tuttavia che non possano esserci nuovi incontri bilaterali con i vertici russi finché non ci saranno segnali di allentamento della tensione”. Quella italiana, come ha ricordato lo stesso Di Maio in aula, non è altro che “la linea adottata nelle ultime ore” anche dagli alleati e partner europei.

L’incontro tra il segretario di Stato Usa Antony Blinken e il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov di giovedì è stato annullato, così come quello previsto venerdì tra il titolare degli Esteri francese Le Drian e l’inviato di Putin. E la stessa Casa Bianca ha chiarito la posizione di Washington: “La diplomazia non può avere successo a meno che la Russia non cambi corso”, ha affermato la portavoce Jen Psaki, ponendo come condizione per un summit tra Putin e Biden la “de-escalation” russa, “che significa ritirare le truppe”.

Ma le parole di Di Maio hanno particolarmente irritato il Cremlino, che ancora in mattinata dava l’incontro con Draghi in preparazione. A commentare l’intervento del titolare della Farnesina è stato il dicastero di Lavrov, riportato dalle agenzie russe. Con un commento sul corretto impiego della diplomazia dai toni decisamente poco diplomatici.

Secondo Mosca, la diplomazia “è stata inventata per risolvere situazioni di conflitto e alleviare le tensioni, e non per viaggi vuoti in giro per i Paesi e per assaggiare piatti esotici ai ricevimenti di gala”, ha scritto stizzito il ministero degli Esteri, secondo cui “i partner occidentali devono imparare a usare la diplomacia in modo professionale”.

All’importanza del dialogo Di Maio ha fatto diversi riferimenti durante l’intervento letto ai parlamentari ma ha anche sottolineato che i tempi sono sempre più stretti.

“Malgrado la gravità del momento e gli ultimi sviluppi cui stiamo assistendo in queste ore – ha rimarcato – vogliamo continuare a concentrarci su ogni iniziativa diplomatica che possa scongiurare una guerra. Una soluzione che riteniamo ancora possibile, anche se con margini che si riducono di giorno in giorno”.

(di Paola Tamborlini/ANSA).

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