Expo 2030: Raggi eletta presidente commissione speciale

Il nuovo sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, con la sindaca uscente Virginia Raggi, durante il passaggio di consegne in Campidoglio,
Il nuovo sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, con la sindaca uscente Virginia Raggi, durante il passaggio di consegne in Campidoglio, Roma 21 ottobre 2021. ANSA/FABIO FRUSTACI

ROMA. – L’ex sindaca di Roma e attuale consigliera capitolina M5s, Virginia Raggi, è stata eletta presidente della Commissione speciale del Comune di Roma per Expo 2030. La sua nomina è passata con 11 voti a favore e una sola scheda bianca, che molti pensano possa essere stata proprio la sua. Nomina che ha superato anche alcuni malumori dem ma non quelli dei due consiglieri Iv che hanno preso le distanze dalla scelta fatta dalla lista Calenda.

L’Expo “è una grande occasione per la città di Roma e per l’Italia. Spero che Roma e il Paese possano vincere questa sfida. Ringrazio i colleghi che mi hanno eletto e il sindaco che aveva già dichiarato la volontà di proseguire il lavoro iniziato due anni fa”, ha detto Raggi poco dopo la votazione.

Il Pd aveva provato a ribadire, anche durante il conclave di maggioranza di sabato, che non si poteva votare la pentastellata, ma la volontà del sindaco Roberto Gualtieri ha avuto la meglio sulle ‘perplessità dem’. Non solo Expo, ma anche la commissione per il Giubileo è stata assegnata alle opposizioni, come concordato, e la presidenza è cosi toccata al consigliere della Lista Calenda, Dario Nanni.

“E’ stata una scelta compiuta dalle forze politiche all’inizio della consiliatura nella distinzione dei ruoli tra maggioranza e opposizione, quella di coinvolgere tutte le forze in alcune commissioni”, ha detto oggi Gualtieri, a margine di un sopralluogo ai cantieri della via Tiburtina. E poi, a chi gli chiedeva se fosse un riconoscimento del lavoro dell’ex sindaca Raggi per la proposta al premier Draghi della candidatura di Roma a sede dell’Expo, ha sottolineato: “Io ho sottoscritto il patto con tutti gli altri candidati a sostegno della candidatura”.

Le commissioni speciali, oltre ad una resa del Pd sulla nomina di Raggi, hanno portato all’inizio di un ufficiale conflitto all’interno della lista Calenda, o almeno così sembrerebbe. Infatti Valerio Casini e Francesca Leoncini, i due consiglieri appartenenti a Italia Viva, eletti con lo schieramento del leader di Azione Carlo Calenda, hanno dato forfait alla votazione in Commissione Expo. I renziani sono così stati sostituiti all’ultimo momento dai ‘compagni’ di lista, Dario Nanni e Flavia De Gregorio.

Il deputato di Italia Viva Luciano Nobili plaude alla presa di posizione dei suoi consiglieri, “unici a non avallare questa follia”. Poi gli stessi Casini e Leoncini hanno preso ulteriormente le distanze dal gruppo di Calenda e dalla nomina di Raggi: “La decisione di assegnare la Presidenza della Commissione Speciale Expo 2030 all’ex sindaca è semplicemente folle”, hanno affermato in una nota i consiglieri di Iv che poi hanno aggiunto:

“È stato molto triste essere tenuti completamente all’oscuro di un accordo in tal senso che ha coinvolto anche la lista Calenda e scoprire di essere stati assegnati alla commissione Expo dalla stessa lista senza che nessuno ci avesse informato. Evidentemente qualcuno aveva fatto i conti senza l’oste”.

E poi l’accusa ai calendiani: “Legittimo accordarsi per ottenere la poltrona di Presidente della commissione Giubileo per un esponente di Azione. Inaccettabile invece votare per la candidata sindaca contro la quale ci si è candidati e che ci si è impegnati davanti ai romani a non sostenere in nessun caso. A differenza dei nostri colleghi consiglieri della Lista Calenda, ci siamo sottratti a questa decisione assolutamente sbagliata”. Insomma se nel Pd i malumori sono passati, Expo 2030 crea scompiglio nella lista Calenda, preannunciando possibili strappi interni.

(di Giulia Marrazzo/ANSA)

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