Usa-Cina, 50 anni fa lo storico incontro Nixon-Mao

Foro d'archivio dello storico incontro del presidente americano Richard Nixon e Mao Zedong.

NEW YORK.  – Cinquanta anni fa, all’apice della Guerra Fredda, Richard Nixon volò in Cina e con la sua famosa stretta di mano con Mao Zedong spianò la strada al disgelo fra i due paesi, aprendo allo stesso tempo una crepa nei rapporti fra Pechino e Mosca. Relazioni che ora Washington rischia di riavvicinare, facendo tornare alleate le due potenze asiatiche e chiudendo quella ferita aperta da Nixon e Henry Kissinger.

Era il 1969 quando i rapporti fra Cina e Russia si incrinarono sui loro confini: uno scontro che spinse Mao a vedere negli Stati Uniti un potenziale contrappeso a ogni possibile minaccia da parte dell’Unione Sovietica. Allora implicato nel Watergate, Nixon vide in Mao e nella Cina una possibile via di uscita dai suoi guai casalinghi e anche un potenziale alleato per tentare di risolvere il conflitto in Vietnam. In questo quadro l’allora presidente americano volò in Cina, arrivando in un grigio lunedì dove ad attenderlo c’era Mao.

Un viaggio storico che concesse agli Stati Uniti una leva durante la Guerra Fredda contro l’Unione Sovietica. L’America si trova ora a fronteggiare una nuovo quadro geopolitico con echi però del passato. L’Unione Sovietica non c’è più e i leader russo Vladimir Putin e quello cinese Xi Jinping si sono avvicinati nel corso degli anni per respingere la pressione americana. Allo stesso tempo la guerra in Vietnam non c’è più ma la società americana, allora divisa sul conflitto, è ugualmente spaccata sulla risposta alla pandemia e sulle elezioni presidenziali.

Motivati in gran parte dalla comune opposizione alla politica americana, Xi e Putin – spiegano gli osservatori – si sono di recente sostenuti reciprocamente nel “diritto” di minacciare paesi indipendenti che ritengono loro territorio, quale Taiwan e Ucraina. Dopo la visita di tre giorni a Mosca nel 2019, Xi ha descritto Putin come il un “amico e un collega”.

Un’alleanza – in base a uno studio del Center for a New American Security – in parte militare, con le armi russe che rappresentano ora il 70% delle importazioni totali di armi della Cina, ma che si sta ampliando a nuove modalità di minare la democrazia. L’amministrazione di Joe Biden si trova ora bloccata nel confronto con tutti e due i paesi e, in modo più imminente, con la possibile invasione dell’Ucraina da parte della Russia.

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