Haidar come Rayan, morto il bimbo afgano caduto nel pozzo

Una folla osserva i lavori per soccorrere Haidar . AFP

ROMA.  – Haidar non ce l’ha fatta. Il bimbo afghano di 5 anni caduto martedì in un pozzo a Shokak, un villaggio devastato dalla siccità nella provincia di Zabul, è stato estratto vivo stamattina ma è spirato prima che i soccorritori riuscissero a caricarlo sull’elicottero che era in attesa per trasportarlo in ospedale.

Un’altra tragedia come quella di Rayan, il piccolo marocchino di 5 anni precipitato in un pozzo di 32 metri e morto quattro giorni dopo, proprio mentre i soccorritori erano arrivati da lui. Una vicenda che riporta alla mente le drammatiche ore di quel giugno 1981 a Vermicino, quando gli sforzi immani delle squadre di soccorso non riuscirono a salvare Alfredino Rampi.

Oggi come allora, e come due settimane fa in Marocco, centinaia di persone assiepate attorno al passaggio scavato per raggiungere Haidar hanno aspettato nella polvere, con il fiato sospeso, pregando e sperando che il dramma non si ripetesse. Ma un nuovo ostacolo, un’ultima parete di roccia, si è messa di traverso tra la vita e la morte.

“Con grande dolore, il piccolo Haidar si è separato da noi per sempre”, ha scritto in un tweet Anas Haqqani, consigliere senior del ministero dell’Interno. Qualche ora prima le parole del portavoce della polizia di Zabul, Zabiullah Jawhar, citato dal Al Jazeera, avevano dato conto della gravità della situazione ma avevano lasciato un esile filo di speranza. “La squadra di soccorso ha dovuto affrontare un nuovo ostacolo e una roccia impedisce loro di scavare di più. Siamo preoccupati che i detriti possano cadere sul bambino e probabilmente lo perderemmo, quindi stiamo lavorando con attenzione”. Poi, anche questo ostacolo è stato superato. “L’equipe medica gli ha fornito ossigeno”, ha detto Zabiullah. Ma “quando lo stavano per caricare sull’elicottero, è morto”.

Una tragedia sullo sfondo del disastro di un Paese al collasso, stremato dalla crisi economica e dalla siccità. Haidar è caduto nel pozzo mentre cercava di aiutare gli adulti a scavare un nuovo pozzo nel villaggio a corto di acqua, ha raccontato all’Afp il nonno cinquantenne del bambino, Haji Abdul Hadi. Ed è precipitato fino in fondo per 25 metri, poi con una corda è stato tirato su fino a 10 metri di profondità, dove è rimasto incastrato. Haidar è stato già sepolto, come prevede il rito musulmano, la piccola tomba sormontata da un mucchietto di ghiaia e ornata da un nastro di stoffa bianca.

(di Eloisa Gallinaro/ANSA).

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