Steinmeier verso il bis alla presidenza della Germania

Angela Merkel e il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier nella cerimonia di giuramento. Archivio. EPA/ARMANDO BABANI

BERLINO.  – Ha il sostegno della maggioranza governativa e del principale partito di opposizione, e con un appoggio così ampio la rielezione di Frank-Walter Steinmeier alla presidenza della Repubblica in Germania è praticamente scontata.

Diversamente dagli italiani, i tedeschi assisteranno quindi sereni all’appuntamento politico di domenica, quando il socialdemocratico si presenterà per la seconda volta per restare capo dello Stato.

Steinmeier, 66 anni, riscuote un consenso bipartisan. A sostenerlo sono infatti innanzitutto i tre partiti del governo del semaforo: naturalmente l’Spd di Olaf Scholz, i verdi di Habeck-Baerbock e i liberali di Lindner. Ma anche i conservatori dell’Unione voteranno per lui. La Cdu ha infatti preso nettamente le distanze dall’iniziativa dell’ultradestra di AfD di candidare il cristianodemocratico Max Otte, che sarà espulso dal partito proprio a causa di questo azzardo. Anche la Linke, (sinistra), presenta un suo nome: il medico Garhard Trabert, che come tutti gli avversari non ha alcuna chance. I Freie Wähler candideranno infine la fisica Stefanie Gebauer.

La solidità del presidente uscente, che già nel maggio scorso si è messo a disposizione per un secondo mandato, è tale che potrebbe essere eletto fin dalla prima tornata, laddove è necessaria una maggioranza assoluta di 737 voti dei 1.472 grandi elettori. A votare per una figura che si pone ai vertici dell’arco costituzionale è l’assemblea federale, costituita dai parlamentari del Bundestag e da altrettanti membri inviati dai Laender e scelti nella società civile.

Il giurista scoperto da Gerhard Scheorder, che fu ex ministro degli Esteri di Angela Merkel (per due legislature) e che proprio dall’ex cancelliera fu sconfitto alle elezioni federali del 2009, ha un consenso granitico anche nell’opinione pubblica del Paese. Stando al Politbarometer della Zdf, l’85% dei tedeschi ritiene che svolga molto bene il suo lavoro. A Bellevue, il loro Quirinale, dal 2017, Steinmeier ha dedicato il primo mandato al tema della democrazia.

E in un ordinamento che non conferisce al presidente poteri decisivi come quelli del cancelliere, ha esercitato un ruolo molto incisivo soprattutto nel 2018, quando fu decisiva la sua moral suasion nei confronti dei compagni di partito, reticenti all’idea di una nuova Grosse Koalition dopo che Lindner, oggi alle Finanze, aveva fatto saltare il tavolo dai colori “Giamaica”.

La voce del capo dello Stato si è fatta sentire forte, in questi cinque anni, anche contro l’estremismo di destra, e nei momenti più duri della pandemia, che pure in Germania vede una fetta della popolazione contraria alle misure anticovid.

(di Rosanna Pugliese/ANSA).

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