Argentina: accordo Fmi, migliaia protestano a Buenos Aires

Alcuni manifestanti nella protesta contro il Fmi ed il governo a Buenos Aires. ANSA/ EPA/Enrique Garcia Medina

BUENOS AIRES.  – Partiti e gruppi di sinistra, movimenti sindacali, sociali, studenteschi e di difesa dei diritti umani hanno manifestato ieri pomeriggio a Buenos Aires per criticare l’accordo raggiunto dal governo argentino con il Fondo monetario internazionale (Fmi) sul debito di 44.000 milioni di dollari contratto nel 2018 dall’allora presidente Mauricio Macri.

Alcune migliaia di manifestanti, ha riferito la tv “all news” TN, sono entrati in corteo nella storica  piazza della capitale su cui si affaccia la Casa Rosada presidenziale gridando slogan contrari a qualsiasi accordo con il Fmi e di condanna della decisione di onorare “un debito illegale”.

In un documento letto dagli organizzazioni, si sostiene che “il governo formato dalla coalizione di centro-sinistra ‘Frente de Todos’ del presidente Alberto Fernández ha concordato con il Fmi un nuovo patto che significa più dipendenza, più distruzione delle risorse naturali e più povertà per il nostro Paese”.

A sostegno di questa affermazione hanno preso la parola anche i principali leader del Frente de Izquierda, i deputati Myriam Bregman e Nicolás del Caño.

“Vogliono farci credere – ha sostenuto in particolare Bregman – che questo accordo sia l’unica cosa che si possa fare. Ma noi rispondiamo chiaramente che non ci convinceranno che l’unica opzione che ci resta è quella di piegare la testa”.

Dopo settimane di negoziato a Washington e Buenos Aires, il governo argentino, sotto la guida del ministro delle Finanze, Martín Guzmán, hanno raggiunto una intesa che prevede una progressiva riduzione del deficit di bilancio, fino ad un azzeramento nel 2025, una progressiva riduzione del sostegno finanziario della Banca centrale alla spesa del governo ed un rimborso del dovuto in un decennio fino al 2034, dopo un periodo di grazia di tre anni.

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