Al via mondiale club: Tahiti schiera missionario mormone

L' agente di polizia ed ex missionario mormone in Togo. Rooarii Tinirauarii. (Cortesia Fifa)

ROMA. Lukaku contro Rooarii Tinirauarii. Non è una favola, ma quel che potenzialmente – e molto poco realisticamente, viste le differenze in campo – potrebbe succedere al Mondiale per club, dove accanto alle favorite Chelsea e Palmeiras ci sono i rappresentanti degli altri continenti, compresa la tahitiana Pirae, squadra composta per intero da dilettanti, e anche da un poliziotto ex missionario mormone in Africa.

E proprio con la sfida tra i padroni di casa dell’Al Jazira ed i polinesiani prende il via domani ad Abu Dhabi, negli Emirati Arabi Uniti, il Mondiale per club con il Chelsea di Thomas Tuchel a vestire i panni della grande favorita insieme ai brasiliani del Palmeiras. Sei i club che si affronteranno: oltre ai londinesi e ai brasiliani ci saranno gli egiziani dell’ Al-Ahly, i sauditi dell’Al-Hilal, i messicani del Monterrey, la squadra di Tahiti del Pirae, subentrata dopo la renuncia dell’Auckland per via delle restrizioni legate all’emergenza covid in Nuova Zelanda, ed i padroni di casa  dell’Al-Jazira.

Club blasonati e dilettanti si sfideranno da domani al 12 febbraio. Da una parte campioni del calibro di Lukaku, Thiago Silva, Jorginho, dall’altra studenti, lavoratori, vigili del fuoco, agenti di polizia, come nel caso di tahitiani dell’AS Pirae, una sorta di oggetto misterioso nel panorama calcistico mondiale, una squadra amatoriale catapultata a sfidare i club vincitori delle competizioni continentali.

Tra i giocatori polinesiani spicca la storia di Rooarii Tinirauarii, 24 anni, agente di polizia con un passato da missionario mormone in Togo. Per partecipare al mondiale per club ha dovuto scrivere una lettera al capo della polizia per avere un permesso visto che non aveva più ferie.

“Non posso credere che tutto questo stia realmente accadendo – le parole di Rooarii al sito della Fifa – Ogni volta che mi sveglio mi ci vogliono pochi secondi per rendermi conto che non sto sognando ma sono relamente al Mondiale per Club. Siamo dilettanti. Tutti noi abbiamo un lavoro e abbiamo scoperto solo a Natale che avremmo partecipato a questa competizione. È  pazzesco pensare che il mio nome sarà nella lista della squadra insieme a Kante, Thiago Silva, Lukaku”.

La partecipazione di Rooarii al Mondiale per club è stata in bilico: non aveva abbastanza giorni di ferie. Determinante la sua lettera inviata al capo della polizia: “Ero spaventato – ha aggiunto l’attaccante – quando ho scritto la lettera ero preoccupato perché temevo che il capo della polizia avrebbe detto di no pensando che il calcio è un hobby  invece mi ha dato il via libera dicendomi che era un onore avere un poliziotto che gioca al Mondiale per club”.

Rooarii, nipote dell’allenatore dell’AS Pirae Naea Bennett e nipote di Errol Bennett, due dei più grandi giocatori della storia della Polinesia francese, ha fantasticato su una carriera da calciatore quando era un bambino e poi da giornalista sportivo.

“Quando ero un ragazzino, il mio sogno era quello di diventare un calciatore professionista. Ho amato Ronaldo ‘Fenômeno’. Facevo finta di essere lui quando giocavo con i miei amici. Ma quando sono cresciuto mi sono reso conto di quanto sarebbe stato difficile diventare un calciatore profesionista venendo da una piccola isola dove non si hanno così tante opportunità. Volevo diventare giornalista sportivo, ma devo confessare: non ero molto dedito ai miei studi . Quindi sono stato missionario per due anni in Africa occidentale fino al 2019.  È stata una grande esperienza. Quando è finita, ho sostenuto l’esame di polizia e l’ho superato”.

Prima di partire per gli Emirati, Rooarii ha ricevuto un messaggio speciale: “me lo ha mandato un  un missionario che era in Togo con me. Mi ha augurato buona fortuna. E mi ha detto: ‘Per favore, segna un gol alla Coppa del Mondo per club per me e per tutti i missionari'”.

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