Franco apre a nuove misure contro il caro-bollette

Il ministro dell'Economia Daniele Franco
Il ministro dell'Economia Daniele Franco. (ANSA)

ROMA. – Dopo un 2021 di “forte ripresa”, con il Pil che dovrebbe spingersi fino al 6,5%, il 2022 si apre con numeri che lasciano ben sperare ma anche con una grande incognita: i prezzi dell’energia continuano la corsa al rialzo e minacciano imprese e consumi.

Per questo il ministro dell’Economia, Daniele Franco, apre alla possibilità che il Governo intervenga a breve con nuove misure per calmierare i prezzi delle bollette, perché i 5,5 miliardi di euro stanziati finora per ridurre nel primo trimestre gli extra-costi per imprese e famiglie, potrebbero non essere sufficienti a bloccare l’innesco di una nuova spirale negativa per l’economia.

Abbiamo preso finora “misure per 5,5 miliardi per contenere i costi dell’energia. Altri interventi potranno essere adottati in relazione all’evolvere della situazione”, perché “bisogna evitare che blocchi la ripresa produttiva”, ha detto il ministro dell’Economia Daniele Franco parlando a Telefisco del Sole 24 Ore.

Il ministro ha in generale dipinto un quadro positivo della situazione economica, sostenuto anche dai dati del fatturato dell’industria, salito del 2,4% a novembre e del 23,4% rispetto ai primi undici mesi del 2020. “Il 2021 è stato un anno di forte ripresa, anche i dati del quarto trimestre sono positivi, la crescita dovrebbe avvicinarsi al 6,5%”, ha detto il ministro.

Una ripresa sostenuta che si trascina anche su quest’anno: “Per il 2022 le previsioni di consenso indicano una crescita superiore al 4%, nel primo trimestre dovremmo recuperare il livello produttivo ante crisi”, ha spiegato Franco.

Sottolineando allo stesso tempo però che la cautela è d’obbligo, perché “l’andamento dell’economia nel 2022 è condizionato dal protrarsi della pandemia, dalle tensioni internazionali, e soprattutto dal costo dell’energia”.

Il Governo non starà soltanto a guardare se e quando la situazione dovesse peggiorare. Già con la legge di bilancio “che ha un’intonazione nettamente espansiva” ha cercato di dare “un sostegno alla crescita”, perché “l’obiettivo è sostenere in modo deciso l’economia fino a che Pil e occupazione non avranno recuperato non solo la caduta ma anche la mancata crescita rispetto al livello del 2019”, ha spiegato.

Ma non solo, perché c’è bisogno di fare uno scatto ulteriore: “Guardando in avanti, dopo un quarto di secolo di crescita stentata, è necesario tenere tassi di crescita significativi nei prossimi anni. A questo riguardo sarà fondamentale l’attuazione del Pnrr”, ha aggiunto il ministro, che ha invitato a guardare due fattori per valutare la situazione economica nei prossimi mesi, cioè l’espansione degli investimenti e dell’export.

“Nel 2021 abbiamo registrato una forte ripresa degli investimenti che hanno già recuperato il livello pre-crisi. Crescono sia i privati che i pubblici. Stiamo finalmente accrescendo il potenziale produttivo del Paese”, ha detto Franco, e “anche le esportazioni stanno crescendo in modo sostenuto”.

Il quadro in ripresa si compone anche di un altro elemento: secondo i dati di Bankitalia-Istat, a fine 2020 la ricchezza netta delle famiglie italiane ha registrato una crescita dell’1%, circa 100 miliardi, rispetto al 2019. Le abitazioni, la principale forma di investimento delle famiglie, rappresentano quasi la metà della ricchezza lorda, e anche le attività finanziarie sono aumentate rispetto al 2019 soprattutto per l’aumento di depositi e riserve assicurative.

Meno ottimista è invece l’istituto di ricerca economica Ref, secondo cui il 2022 “non sarà un anno facile” e somiglierà a una “corsa a ostacoli” fra strozzature al commercio globale, pandemia, crisi energética e il rischio di una guerra in Ucraina. Motivo per cui  ha tagliato al sua stima di crescita per l’Italia per l’anno in corso al 3,7% dal 4,2% indicato lo scorso autunno.

(di Chiara De Felice/ANSA).

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