Berlino invia 5.000 elmetti. Kiev: “Una barzelletta”

Militari ucraniani. (ANSA)

BERLINO.  – La Germania annuncia l’invio di 5000 elmetti in Ucraina. E Kiev s’indigna. Per il sindaco della capitale Vitali Klitschko “è una barzelletta”, mentre l’ambasciatore in Germania apprezza formalmente il gesto, ma lo liquida come “simbolico, una goccia nel mare”.

Nelle complicate trattative in corso con la Russia, in cui Berlino viene accusata da più fronti di mantenere una línea troppo cauta, s’inaspriscono i toni sulla questione del rifornimento di armi e attrezzature militari. Il cancelliere Olaf Scholz ha ribadito ancora ieri, alla presenza di Emmanuel Macron, di non poter cedere sulla questione: “Non esportiamo armi letali”.

La Germania non si tirerà indietro però sul piano dell’addestramento. Oggi la ministra della Difesa, Christine Lambrecht, ha annunciato con un certo orgoglio la decisione di inviare i 5.000 elmetti per le forze militari ucraine. “Un segnale chiaro che stiamo dalla loro parte”, ha affermato.

Un’apertura minima però, che l’Ucraina non ha affatto preso bene.

“Dalla Germania ci aspettiamo una svolta a 180 gradi”, ha spiegato alla Dpa il diplomatico Andrij Melnyk, “un vero cambio di paradigma”. E a rincarare la dose, con la Bild, ci ha pensato Klitschko, che è tornato all’attacco: “Il comportamento del governo tedesco mi lascia davvero senza parole. La ministra della Difesa evidentemente non ha capito che noi abbiamo a che fare con un esercito russo perfettamente armato, che potrebbe iniziare in qualsiasi momento un’ulteriore invasione dell’Ucraina. Cinquemila elmetti sono una barzelletta assoluta. Cosa vuole mandare ancora la Germania per sostenerci? Cuscini?”.

Klitschko, che ha una storia di amicizia personale con il Paese oggi governato da Olaf Scholz, aveva accusato Berlino, dalle pagine dello stesso tabloid, di “tradire” un Paese amico e di essere responsabile di “omissione di soccorso in una situazione drammatica”.

La Germania è sotto tiro in questo momento anche per la cautela sulle sanzioni: anche se Scholz e Macron hanno ribadito ieri di essere “uniti, coordinati e d’accordo” sul fatto che un’eventuale aggressione all’Ucraina avrebbe “costi molto alti” per Mosca. Certo, ha rilevato il cancelliere in un’intervista alla Sueddeutsche Zeitung, le conseguenze delle sanzioni “avranno un peso anche per noi”, e su questo secondo il successore di Angela Merkel pure bisogna riflettere.

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