Quirinale: Centrodestra diviso. Pd a Salvini: “Fermati”

Conferenza stampa del centrtodestra sulle votazioni per il Presidente. Da sinistra: Lorenzo Cesa, Giovanni Toti, Giorgia Meloni, Antonio Tajani, Matteo Salvini, Maurizio Lupi, Luigi Brignaro Roma, 25 gennaio 2022
Conferenza stampa del centrtodestra sulle votazioni per il Presidente. Da sinistra: Lorenzo Cesa, Giovanni Toti, Giorgia Meloni, Antonio Tajani, Matteo Salvini, Maurizio Lupi, Luigi Brignaro Roma, 25 gennaio 2022. ANSA/ POOL/ ROBERTO MONALDO/ LA PRESSE

ROMA. – La terza votazione per l’elezione del presidente della Repubblica un primo risultato lo consegna ad urne ancora aperte: il centrodestra che fino a ieri aveva fatto dell’unità la sua bandiera, si divide al momento del voto. Forza Italia e Lega optano per la scheda bianca, Fratelli d’Italia sceglie di disertare la prima chiama e poi decide di votare Guido Crosetto.

In questo quadro, Elisabetta Casellati, la carta coperta di Matteo Salvini, sembra perdere colpi anche se proprio il rischio di un tentativo di forzare la mano sul nome del presidente del Senato da parte del centrodestra avrebbe portato ad una accelerazione sul campo opposto, con il Pd che avverte il leader della lega: ‘Fermati o salta tutto’.

La spia di questa accelerazione potrebbero essere i rumors su un test durante la terza votazione, portato avanti da alcuni settori dei moderati centristi – sul nome di Pier Ferdinando Casini. Voci confermate da alcuni parlamentari, come Julia Unterberger, che hanno dichiarato di averlo votato oggi. Un test che apre a qualsiasi tentativo di soluzione condivisa, a cominciare da quella sul nome dell’ex presidente della Camera.

Nel frattempo i pontieri sono al lavoro per evitare che si arrivi al muro contro muro. Ci sarebbero contatti in corso tra i vertici del Pd e il segretario della Lega per convincere Salvini a non procedere domani con il voto su un candidato di centrodestra perché – è il ragionamento – così salterebbe la maggioranza. Ma l’ex ministro al momento è irremovibile: ‘Spero che Conte e Letta non si fermino ai no. Casellati? È la seconda carica dello Stato, non ha bisogno di essere candidata…’.

In vista di domani però, quando il quorum scenderà a 505 voti, passi avanti non ce ne sono. Il quadro lo fornisce Matteo Renzi, che non esclude un controblitz nel caso domani il centrodestra converga sul nome del presidente del Senato: ‘Alla quarta votazione, il centrodestra potrebbe vedere se ha i voti sulla Casellati, ricostruendo una maggioranza gialloverde. Ma allora il centrosinistra farebbe un controblitz, magari con una maggioranza giallorossa. Ma il presidente della Repubblica non si elegge con le gomitate’.

L’ex premier smentisce anche i rumors sulla trattativa in corso con Salvini sul nome della Casellati che vedrebbe Italia Viva votare con il centrodestra in cambio della presidenza di palazzo Madama: ‘Nessuno me lo ha offerto, ma vi sembro il tipo che dà i suoi voti per uno scambio? Io ‘ste cose non le faccio’. Un quadro che rafforzerebbe la possibile rapida contromossa che potrebbe prevedere il lancio della candidatura di Casini.

(di Yasmin Inangiray/ANSA)

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