Riparte spesa famiglie ma su redditi ombra rincari

Signore anziane fanno la spesa. (
Signore anziane fanno la spesa. (ANSA)

ROMA.  – I segni di ripresa ci sono e si vedono. Nel terzo trimestre dell’anno appena concluso il reddito disponibile delle famiglie ha segnato un deciso aumento, trainando anche la crescita dei consumi, con una attenuazione della propensione al risparmio. É il quadro positivo che arriva dall’ultima rilevazione dell’Istat, che però rischia di restituire una fotografia già superata.

Nel frattempo è infatti aumentata la propensione delle famiglie ad indebitarsi con nuovi prestiti e i continui rincari degli ultimi mesi, a partire da quelli energetici, stanno mettendo i consumi e le scelte delle famiglie sotto pressione. Tanto che anche il taglio delle tasse previsto dalla legge di bilancio potrebbe risultare in parte vanificato.

Nel terzo trimestre del 2021, evidenzia l’Istat, il reddito disponibile delle famiglie consumatrici è aumentato dell’1,8% rispetto al trimestre precedente, e i consumi sono cresciuti del 3,6%. La propensione al risparmio è diminuita di 1,6 punti all’11%, restando “tuttavia – precisa l’Istituto di statistica – a livelli superiori a quelli registrati prima della crisi”.

Aumenta poi la quota di profitto delle società non finanziarie (di 0,3 punti al 42,8%), anche se cala per il secondo trimestre consecutivo il tasso di investimento delle società non finanziarie (-0,7 punti al 21,5%). Migliorano anche i saldi di finanza pubblica, con il deficit in rapporto al Pil che si è “sensibilmente ridotto”, al 6,2%, dal 9,8% dello stesso trimestre del 2020, grazie al “consistente aumento delle entrate, che ha più che compensato l’aumento delle uscite”.

“Gli straordinari risultati in termini di maggior crescita registrati dall’Italia nel 2021 hanno indotto un significativo miglioramento delle condizioni economiche di famiglie e imprese”, afferma soddisfatto il ministro della P.a. Renato Brunetta.

“Le scelte coraggiose fatte dal Governo Draghi” hanno consentito, con le riaperture delle attività economiche e sociali in sicurezza, “risultati positivi sia macroeconomici, sia di finanza pubblica”, aggiunge il ministro, spiegando che i dati dell’Istat vanno letti “unitamente alle più ottimistiche previsioni di crescita del Pil 2021, che – ribadisce – dovrebbe collocarsi oltre il +6,3%, in netto rialzo rispetto alle previsioni di inizio anno”.

Nel terzo trimestre, tuttavia, l’Istat rileva anche una ripresa della pressione fiscale, che si porta al 41%, ovvero due punti percentuali in più rispetto al periodo luglio-settembre 2020. A minare le capacità di reddito delle famiglie c’è anche l’aumento dei prestiti certificato dal Crif. Il 2021 ha visto una graduale ma robusta ripresa dell’economia dopo lo shock Covid e contestualmente “un significativo aumento della propensione degli italiani a richiedere un prestito per sostenere consumi e progetti di spesa, anche grazie alle misure di politica monetaria e fiscale adottate”, si spiega nel Barometro del Credito alle Famiglie di Crif, che segnala una crescita complessiva del +24% nelle richieste di finanziamento rispetto al 2020.

A complicare il quadro, che negli ultimi mesi del 2021 ha visto aggravarsi anche la situazione sanitaria, ci sono i rincari generalizzati, dai prezzi alle tariffe, di cui i dati Istat non tengono ancora conto ma che da mesi già si fanno sentire sui bilanci delle famiglie. Ecco perché tra i consumatori prevale lo scetticismo. “I dati positivi dell’Istat sono obsoleti e purtroppo già superati”, afferma il Codacons. E comunque, aggiunge l’Unione nazionale consumatori, “siamo ancora troppo distanti dai valori pre-crisi: rispetto al terzo trimestre del 2019 i consumi delle famiglie sono ancora inferiori del 2,7%”.

(di Enrica Piovan/ANSA)

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