Caos Omicron sulle feste, migliaia di voli cancellati

Due passeggeri controllano i ritadi dei voli sul tabellone nell'aeroporto di San Francisco.
Due passeggeri controllano i ritadi dei voli sul tabellone nell'aeroporto di San Francisco. EPA-EFE/JOHN G. MABANGLO

ROMA. – Più di settemila voli cancellati nel weekend di Natale, migliaia di altri in ritardo, con gli aeroporti nel caos dagli Stati Uniti alla Cina. La variante Omicron che ha messo in ginocchio il mondo, spingendo il record di contagi di Covid-19 dall’Europa a New York, ha costretto a rimanere a terra decine di migliaia di viaggiatori, assestando un nuovo colpo al settore turistico, anche in vista del Capodanno.

Perché difficilmente la situazione migliorerà a breve, visto che all’origine di molte cancellazioni c’è la quarantena cui è costretto il personale di volo e quello di terra di molte compagnie perché positivo o è stato in contatto con colleghi positivi.

Secondo il sito specializzato Flightaware, oltre cinquemila voli sono stati cancellati tra la vigilia e il giorno di Natale, più di un quarto dei quali negli Usa – Delta, United e JetBlue le compagnie più colpite -, dove si è registrato il picco di 184mila casi da gennaio. Anche ieri oltre 2.200 collegamenti sono saltati in tutto il mondo.

In grave difficoltà pure i vettori di Pechino, con la China Eastern che ha lasciato a terra 390 voli, mentre lo scalo più colpito è quello di Xi’an, la metropoli in cui 13 milioni di persone sono state messe in lockdown dopo un focolaio di alcune decine di casi.

E pure oggi si prevede che più di 700 di aerei non potranno decollare in tutto il globo. La rapidità di circolazione di Omicron continua ad allarmare anche alla luce delle riunioni di gruppo per le festività. La Francia ha sfondato per la prima volta dall’inizio della pandemia la soglia dei 100mila contagi in 24 ore, raddoppiando i casi nell’arco di tre settimane, dopo i record negativi battuti quotidianamente dal Regno Unito nella settimana di Natale.

A Londra, secondo le ultime proiezioni dell’Ufficio nazionale di statistica, una persona su 10 è stata infettata dal Covid-19, in particolare dal nuovo ceppo, mentre in tutta l’Inghilterra tra il 13 e il 19 dicembre una persona su 35 è risultata positiva.

Nuove restrizioni sono intanto entrate in vigore in Scozia, Galles e Irlanda del Nord, con limiti al numero massimo di persone per le riunioni private e regole più rigide sul distanziamento sociale e nei locali pubblici. Per evitare una nuova stretta, Londra pensa invece a una campagna porta a porta per stanare i no vax.

Intanto, dopo che la figlia è risultata positiva, è finito in isolamento il premier israeliano Naftali Bennett, mentre crescono gli indici di contagi e ospedalizzazioni nel Paese. E anche nella Striscia di Gaza si è registrato il primo caso di Omicron.

Un segnale di inversione di tendenza arriva però dalla Germania, che nelle ultime 24 ore ha registrato 10.100 nuovi casi, in netto calo rispetto ai giorni scorsi. Dati incoraggianti che secondo gli esperti rappresentano i primi effetti visibili del lockdown per i non vaccinati introdotto dal 2 dicembre, quando i nuovi contagi giornalieri erano stati oltre 74 mila. Ma il Robert Koch Institute invita a non abbassare la guardia, sottolineando ancora una volta la velocità di trasmissione della nuova variante.

(di Cristoforo Spinella/ANSA)

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