La Lazio soffre, ma a Venezia batte mal di trasferta

Cartellino giallo a Francesco Aceribi. (ANSA)

VENEZIA.  – La Lazio sconfigge il mal di trasferta e batte il Venezia 3-1 lontano dall’Olimpico. Tre punti che portano i biancoazzurri a ridosso della zona Uefa, mentre lasciano il Venezia fermo a 17 punti a fine girone d’andata.

Una partita che ha visto un primo tempo a fasi alterne, che si è concluso in parità ma che, nella seconda frazione di gioco, il talento dei laziali è venuto fuori. Due gol “a freddo”, entrambi al 3′ hanno determinato il risultato finale, che si è poi completato con una prodezza di Luis Alberto a tempo scaduto.

Colpisce subito la Lazio con una percussione di Pedro che prende palla a centrocampo, scatta in avanti, portandosi la palla con il sinistro, si accentra e, con una finta di corpo, fa fuori Caldara. Gli basta un altro passo prima di calciare di interno basso e la palla si infila dove Romero è in ritardo. Il tridente a “falso nueve” di Sarri colpisce subito, e la Lazio mantiene il pallino del gioco su un Venezia che non pare esser entrato in campo con la giusta mentalità. Bastano però 5′ e i lagunari dimostrano il solito carattere.

Se la Lazio cerca di coprire bene gli spazi, in maniera ordinata, con un pressing alto che inibisce il gioco da dietro del Venezia, ordine, calma e testardaggine riportano gli arancioneroverdi in partita. Ci vogliono 30′ per vedere il pareggio dei lagunari: Kyine recupera palla, scarica su Ampadu che a sua volta vede libero sulla destra Aramu, il fantasista pennella un sinistro che bacia la fronte del romano Forte, bravo a inarcarsi in una posa innaturale, fino a insaccare alla destra dove Strakosha non può arrivare. Il Penzo si scopre una bolgia e pensare che solo 2′ prima, da una sanguinosa palla persa di Ceccaroni, Felipe Anderson scatta verso il limite dell’area, perdendosi. Il tridente laziale non riesce infatti a infilare Caldara, che recupera e salva il Venezia.

La seconda frazione di gioco vede un Venezia che offre poco o nulla, e infatti già al 3′ un angolo di Cataldi, tirato molto tagliato, coglie impreparato l’estremo difensore lagunare, infilandosi quasi direttamente in rete se non per un quasi impercettibile tocco di Acerbi. Da lì le due squadre calano di intensità, la Lazio resta padrona del campo e con i cambi non lascia grandi spazi al Venezia. I minuti corrono, a fine tempo regolamentare il Venezia si sbilancia e offre grandi opportunità tra le linee, dove Luis Alberto ci sguazza.

Proprio lui prende palla, la scarica sulla destra per Milinkovic Savic che conclude l’uno-due, lo spagnolo stoppa di petto e calcia al volo centrale, Romero non c’è: 3-1. Due minuti prima proprio a centrocampo il Venezia aveva perso Tessmann per un fallo per troppa irruenza, rosso diretto, mentre dall’85’ Acerbi, infortunatosi, era costretto a restare in campo facendo “numero” come prima punta, prima di uscire con l’espulso Tessmann.

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