Esordio Zegna a Wall Street col botto, orgoglio Italia

Un primo piano di Ermenegildo Zegna.
Zegna fa shopping in Usa e acquista Thom Browne

NEW YORK.  – Esordio col botto per Zegna a Wall Street. In una seduta nera per i listini americani che, spaventati da Omicron, perdono ben oltre l’1,5%, i titoli della fashion house italiana balzano di oltre il 7%. “E’ un momento storico, siamo orgogliosi di essere italiani e i primi nella moda a quotarsi” a New York, dice soddisfatto l’amministratore delegato Gildo Zegna poco dopo aver suonato la campanella di avvio degli scambi con la quale ha ufficialmente aperto un “nuovo capitolo” nei 111 anni di storia della società.

Dal floor del New York Stock Exchange, Gildo Zegna ripercorre gli ultimi 12 mesi, quelli che hanno portato la sua azienda di famiglia a Wall Street. “E’ stata una maratona, ma ce l’abbiamo fatta in un anno. Andrea Bonomi mi ha parlato in gennaio, ho iniziato a crederci da allora. Ce l’abbiamo fatta grazie a una squadra straordinaria e un partner che non ci ha mai lasciato soli”, racconta orgoglioso assicurando che nonostante la quotazione la “strategia non cambia”.

“Famiglie forti fanno aziende forti”, aggiunge descrivendosi “sereno e calmo perché sappiamo cosa stiamo facendo e abbiamo il partner giusto”.

Zegna approda a Wall Street dopo aver completato l’unione con la spac  Investindustrial Acquisition Corp fondata da Andrea Bonomi e presieduta dall’ex numero uno di Ubs Sergio Ermotti. L’iniziale capitalizzazione di mercato è di  2,4 miliardi di dollari. Della società nata dalla fusione, la famiglia Zegna ha il 66%. Un’operazione quindi tutta Made in Italy che potrebbe essere da esempio e ispirazione per altre aziende italiane. “Zegna è il primo: ha sempre avuto il coraggio di andare in giro per il mondo. É stato il primo in Cina”, osserva Bonomi.

“Mi auguro che Zegna sia un esempio per altri. Mi auguro di essere apripista”, spiega Gildo Zegna osservando come i pionieri “devono rischiare, in Italia c’è tanta gente in gamba, anche più di noi. É un modo per modernizzare il family business, bisogna però avere una governa e chiara, consiglieri indipendenti, meritocrazia soprattutto per quelli della famiglia”, aggiunge l’amministratore delegato accompagnato nella sua missione a Wall Street dal figlio Edoardo, la quarta generazione della famiglia, e da Thom Browne.

La società italiana ha acquistato il marchio americano nel 2018 affacciandosi così, forte dei suoi 111 anni di storia, a un pubblico più giovane. Per dirla con le parole di Zegna: “stiamo imparando da Thom Browne: siamo come gli alpini, siamo maratoneti non sprinter”.

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