No Vax, leader Forza Nuova indagati per terrorismo a Bari

Il leader di "Forza Nuova", Giuliano Castellino, durante una protesta contro il Green Pass
Il leader di "Forza Nuova", Giuliano Castellino, durante una protesta contro il Green Pass. ANSA/ANGELO CARCONI

BARI. – Ci sarebbero almeno una decina di indagati in diverse inchieste, una delle quali per terrorismo internazionale. Al centro di ogni singola indagine della Digos c’è il presunto coinvolgimento di Forza Nuova nelle manifestazioni di protesta organizzate da un anno a questa parte anche a Bari contro le misure adottate dal Governo per contenere la pandemia da Covid 19.

Tutti i fascicoli ruotano attorno all’indagine-madre della Dda di Bari che ha ora indagato i leader di Forza Nuova, Roberto Fiore e Giuliano Castellino, per addestramento ad attività con finalità di terrorismo anche internazionale. Un’ipotesi di reato non nuova perché nel novembre scorso lo stesso reato fu contestato a quattro esponenti pugliesi di Forza Nuova – i cugini baresi Roberto e Beatrice Falco, di 53 e 45 anni, il foggiano Domenico Carlucci di 54, e il brindisino Adriano Dagnello di 31 – che subirono perquisizioni perché ritenuti tra gli organizzatori della manifestazione no-pass a Roma del 9 ottobre scorso, culminata nell’assalto alla sede della Cgil.

Sul presunto supporto economico dato per organizzare queste attività eversive è al lavoro la Guardia di Finanza. Stando alle indagini, Fiore e Castellino avrebbero progettato un piano per dare vita ad un nuovo organismo di matrice politico-eversiva “che comprende ma non si esaurisce in Forza Nuova”, in cui si mettono insieme “un movimento storicamente organizzato e politicamente attivo, in grado di avere strutture, personale e risorse finanziarie, appunto Fn”, e aggregazioni “politicamente, molto meno o per niente orientate, come la galassia No Vax, interessata però allo stesso piano di natura eversiva nei confronti dello Stato”.

Le indagini della Digos di Bari sono state avviate nell’autunno del 2020, quando esplode il malcontenento di alcune categorie economiche piegate dal lockdown. Secondo gli investigatori, è in quel momento che Forza Nuova si infiltra tra i manifestanti, fomenta la rabbia e diventa regista delle proteste di piazza: dal blocco dei tir alle manifestazioni dei ristoratori che a Bari culmina anche con il lancio di bombe carta davanti alle vetrine dei negozi della centralissima via Sparano.

Dalle intercettazioni telefoniche e delle chat e dai profili social di alcuni degli indagati, i pm baresi sarebbero riusciti a stabilire che dietro ogni protesta c’era una regia nazionale e che i pugliesi indagati erano a Roma in occasione dell’assalto alla Cgil. Dopo i primi riscontri, il procuratore di Bari, Roberto Rossi, invia gli atti alla Dna che attiva un coordinamento con altre cinque Procure che si occupano delle violente proteste di piazza avvenute in altre città italiane. L’ipotesi che i vertici di Forza Nuova abbiano dato vita ad un’associazione con finalità di terrorismo sarebbe stata avanzata per la prima volta a Bari, ma è probabile che altre Procure stiano seguendo le stesse mosse.

Lascia un commento