G7: “Se Mosca invade l’Ucraina pagherà un alto prezzo”

Un post tratto dal profilo Facebook di Luigi Di Maio: Seconda giornata a Liverpool per il G7 Esteri/Sviluppo. Con i miei colleghi di Gran Bretagna, Germania, Francia, Usa, Canada, Giappone e UE .
Un post tratto dal profilo Facebook di Luigi Di Maio: Seconda giornata a Liverpool per il G7 Esteri/Sviluppo. Con i miei colleghi di Gran Bretagna, Germania, Francia, Usa, Canada, Giappone e UE .

ROMA. – Il G7 si mostra compatto in difesa dell’Ucraina nella crisi con la Russia. A Liverpool i ministri degli Esteri hanno lanciato un appello a Mosca perché “riduca l’escalation militare” nel Donbass e torni alla “diplomazia”, altrimenti la risposta occidentale sarà molto dura. E un’ultima chance è stata offerta anche all’Iran perché salvi il negoziato sul nucleare, dimostrando di non ambire ad un’arma atomica.

La crisi in Ucraina è stata tra i temi principali della due giorni di Liverpool, ultimo appuntamento del G7 a presidenza britannica prima del passaggio alla Germania. Sullo sfondo, la sempre più massiccia presenza di truppe russe al confine, al momento 100mila, che secondo gli Usa potrebbero quasi raddoppiare entro gennaio, in vista di una possibile offensiva nella regione separatista russofona.

I ministri degli Esteri, al netto di diverse vedute su che tipo di sanzioni adottare contro Mosca, hanno concordato che il comportamento dei russi è inaccettabile. E nel comunicato finale hanno espresso sostegno all’integrità territoriale ed alla sovranità dell’Ucraina. Avvertendo Mosca che “un’ulteriore aggressione militare avrebbe enormi conseguenze e gravi costi”.

A questo punto tutte le opzioni, sanzioni politiche o economiche ad ampio raggio, sono sul tavolo, ed è probabile un primo giro d’orizzonte domani a Bruxelles, al Consiglio Esteri Ue.

Al Cremlino, invece, si continua a negare la volontà di invadere l’Ucraina. Vladimir Putin lo ha ribadito anche a Joe Biden, spiegando che le truppe russe sono sul suolo russo e non minacciano nessuno ma sono una misura difensiva, ha reso noto il portavoce Dmitry Peskov a proposito del faccia a faccia virtuale dei giorni scorsi tra il presidente americano e quello russo. Biden e Putin in quell’occasione hanno concordato di parlare ancora, ma il leader russo è “poco ottimista”, ha aggiunto il portavoce. Fotografando lo stallo.

Da una parte, Mosca non vuole che l’Ucraina (così come la Georgia) entri nella Nato, piazzando armi occidentali al confine russo. Dall’altra, l’Alleanza Atlantica non ha intenzione di abbandonare Kiev. Washington tenterà un’altra mediazione, inviando il suo esperto di affari europei a Kiev e Mosca.

Altrettanto complesso è il negoziato sul nucleare iraniano, per rilanciare l’intesa internazionale del 2015. Per il G7 i colloqui di Vienna rappresentano “l’ultima possibilità per l’Iran di venire al tavolo dei negoziati con una seria soluzione”, ha spiegato la ministra britannica Liz Truss. Quindi Teheran deve tornare a ridurre le scorte di uranio arricchito ad un livello che impedisca lo sviluppo di armi atomiche.

Il ruolo ingombrante della Cina nel Pacifico ha avuto spazio nei colloqui di Liverpool, in cui sono state affrontate le questioni dei diritti umani a Hong Kong e nello Xinjiang, la situazione di Taiwan, ed è stata espressa “preoccupazione per le politiche economiche coercitive” adottate da Pechino. Non a caso a questa sessione hanno partecipato i ministri di Australia, Corea del Sud e per la prima volta i rappresentanti dell’Asean. Per il G7, l’Indo-Pacifico deve mantenersi “libero e aperto, inclusivo e basato sullo stato di diritto”.

E non si poteva non parlare di pandemia, in una fase in cui “il mondo sta affrontando una nuova minaccia dalla variante Omicron”, hanno sottolineato i ministri, che hanno ribadito l’impegno “a contribuire alla vaccinazione del mondo nel 2022, soprattutto nei paesi a basso e medio reddito”.

Altro tema, tra le priorità dell’Italia, è la sicurezza nel Mediterraneo e la lotta al terrorismo, di cui il ministro Luigi Di Maio ha discusso anche in bilaterale con il collega americano Antony Blinken. Ricordando l’iniziativa Italia-Usa per una piattaforma anti-Daesh in Africa. Stessa urgenza, per Roma, ha la crisi libica. Come l’Italia, tutti i Paesi del G7 hanno ribadito il sostegno allo svolgimento di “elezioni presidenziali libere, eque, inclusive e credibili e elezioni parlamentari a partire dal 24 dicembre”.

(di Luca Mirone/ANSA)

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