Bimba migrante travolta dal fiume tra Croazia e Slovenia

Un omo seduto fuori di una tenda in un campo di rifugiati. ANSA/ EPA/KAY NIETFELD

ROMA.  – Una madre e i suoi figli sfidano la piena del fiume Dragogna, alla frontiera tra Croazia e Slovenia, nell’ultima tappa del loro disperato percorso migratorio dalla Turchia verso il cuore dell’Europa.

I primi due, il maggiore di 18 anni e il più piccolo di 5, riescono ad attraversare il confine naturale tra i due Paesi. Un nipote di 13 anni aspetta ancora sul versante croato, quando la donna 47enne e la bambina di 10 anni vengono travolte dalla corrente troppo forte.

Mentre la madre resta aggrappata come può al tronco di un albero nel letto del fiume, la bimba, che secondo le prime ricostruzioni era aggrappata alle sue spalle, viene trascinata via.

L’intervento dei primi soccorritori – un poliziotto croato e uno sloveno, insieme a un abitante del posto – intorno alle 20 di ieri riesce a mettere in salvo la donna, portata poi in ospedale in “cattive condizioni fisiche” con rischio di ipotermia e in stato di shock; ma della piccola, che secondo le autorità sarebbe disabile, non ci sono più tracce, facendo temeré l’ennesima tragedia delle migrazioni.

Le operazioni di ricerca, iniziate nella notte, sono proseguite anche oggi con la mobilitazione di una quarantina di membri delle forze di polizia locali e di squadre di sommozzatori croati e sloveni, ma con il passare delle ore le speranze di ritrovare viva la piccola si fanno sempre più flebili. Per pattugliare la zona, hanno spiegato le autorità locali, sono stati impiegati anche droni.

Migliaia di migranti sono bloccati da mesi lungo la rotta balcanica, raggiunta dal Mediterraneo orientale, e spesso rimangono accampati in tende di fortuna e case abbandonate, in una regione dove le condizioni meteo sono particularmente rigide.

Nelle stesse ore la notizia di un altro dramma di migranti giunge dall’altra parte del mondo: almeno 54 persone, per lo più cittadini del Guatemala, hanno perso la vita in un incidente stradale avvenuto ieri nello Stato messicano del Chiapas, mentre altri 105 sono rimasti feriti. In base alla ricostruzione dell’accaduto fornita dalla tv locale Milenio, l’autocarro a bordo del quale viaggiavano a circa 100 chilometri all’ora ha prima colpito un muro stradale di contenimento e poi si è schiantato contro un ponte pedonale.

L’autista del mezzo si è subito dato alla fuga. I presidenti di Messico e Guatemala, Andrés Manuel López Obrador e Alejandro Giammattei, hanno manifestato il loro profondo cordoglio per l’accaduto, promettendo assistenza ai sopravvissuti e ai familiari delle vittime.

(di Cristoforo Spinella/ANSA).

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