Covid Brasile: hacker rubano dati di milioni di vaccinati

Una infermiera prepara il vaccino anti Covid-19 in un parco a Rio de Janeiro.
Una infermiera prepara il vaccino anti Covid-19 in un parco a Rio de Janeiro. EPA/ANDRE COELHO

BRASILIA.  – Il sito ufficiale del ministero della Salute brasiliano è rimasto inaccessibile nelle prime ore del mattino dopo essere stato bersaglio di un attacco informatico con i presunti autori che hanno annunciato di essere in possesso di dati provenienti da persone vaccinate contro il coronavirus.

Gli hacker, che si sono identificati come Lapsus$Group, hanno scritto che 50 terabite di “dati interni sono stati copiati ed esclusi”.

L’attacco cibernetico ha riguardato anche il sito del Servizio sanitario nazionale e il portale Covid, preposti al rilascio dei certificati di vaccinazione.

“Contattateci se volete che i vostri dati siano restituiti”, hanno scritto i pirati informatici. Secondo esperti consultati dal gruppo editoriale Globo, gli hacker avrebbero effettuato un tipo di attacco noto come ransomware, che solitamente condiziona la restituzione dei dati al pagamento di un riscatto in criptovalute.

Secondo le prime informazioni, invece, l’applicazione del Servizio sanitario scaricata sui cellulari delle persone vaccinate non sarebbe stata colpita.

Il Brasile ha raggiunto il 65,09% della popolazione vaccinata con due dosi contro il coronavirus: la percentuale corrisponde a 138,8 milioni di persone.

Il numero di coloro che hanno ricevuto almeno una dose dei vaccini Pfizer, AstraZeneca, CoronaVac o Janssen è invece pari a 159,9 milioni, che rappresenta il 74,9% del totale, in un Paese che conta circa 215 milioni di abitanti.

Nelle ultime 24 ore, intanto, si sono registrati altri 206 decessi legati al Covid-19, elevando il bilancio complessivo dall’inizio della pandemia a 616.504.

La media è stata di 183 morti al giorno nell’ultima settimana.

Allo stesso tempo, il numero dei contagiati dall’inizio dell’emergenza sanitaria è salito a 22.175.527, di cui 9.161 ieri, con una media di 8.309 nell’ultima settimana, secondo i rapporti delle segreterie sanitarie dei 27 governi statali.

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