ROMA. – Salgono gli ingressi nel mondo del lavoro a dicembre, anche se le aziende restano a caccia di specialisti, lasciando scoperte 133mila posizioni. Secondo i dati di Unioncamere, nell’ultimo mese ci sono 354mila occupati, circa 52mila in più (+17,5%) rispetto allo stesso periodo del 2019, ma inferiori di 111mila unità rispetto a noviembre (-23,9%), anche per il clima di incertezza derivante dagli sviluppi a livello internazionale della pandemia e delle tensioni sui prezzi dell’energia e delle materie prime.
Secondo lo scenario delineato dal Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal, buone notizie arrivano dall’inizio del prossimo anno: nel trimestre dicembre 2021 – febbraio 2022 le imprese hanno in programma di assumere 1,4 milioni di lavoratori (+28,0% rispetto all’analogo trimestre 2019).
La domanda di lavoro è trainata prevalentemente dai contratti a tempo determinato con 190mila unità, pari al 53,6% del totale entrate programmate, incidenza in crescita rispetto al 50,9% registrata a dicembre 2019. Seguono poi i contratti a tempo indeterminato con 75mila unità, valore di poco inferiore al dato di dicembre 2019 (pari a 76mila), i contratti di somministrazione (30mila, valore doppio rispetto a dicembre 2019), gli altri contratti alle dipendenze (24mila), i contratti di apprendistato (16mila), gli altri contratti alle dipendenze (11mila) e i contratti di collaborazione (7mila).
É difficile, invece, da reperire il 37,5% dei profili ricercati per un totale di 133mila posizioni scoperte. Tra le figure introvabili il Borsino Excelsior delle professioni realizzato da Unioncamere segnala, nell’ordine: gli Specialisti in scienze matematiche, informatiche, chimiche, fisiche e naturali (difficoltà di reperimento 65,2%), i Dirigenti (60,9%), i Fonditori, saldatori, lattonieri, calderai, montatori carpenteria (59,4%).
Gli Operatori della cura estetica (56,8%), i Tecnici della gestione dei processi produttivi di beni e servizi (56,5%), i Fabbri ferrai, costruttori di utensili e assimilati (55,4%), gli Artigiani e operai specializzati addetti alla pulizia e all’igiene degli edifici (55,2%), i Direttori e dirigenti dipartimentali di aziende (54,5%), i Meccanici artigianali, montatori, riparatori e manutentori di macchine fisse e mobili (52,4%
Gli Operai di macchine automatiche e semiautomatiche per lavorazioni metalliche e per prodotti minerali (52,3%), gli Ingegneri (52,0%), i Tecnici della distribuzione commerciale e professioni assimilate (50,9%), i Tecnici informatici, telematici e delle telecomunicazioni (50,3%) e i Tecnici in campo ingegneristico (49,3%).
(di Valentina Accardo/ANSA).