Bologna aspetta Zaki: “Il tuo posto è qui”

Patrick Zaki con in dosso la maglietta dell'Università di Bologna.
Patrick Zaki con in dosso la maglietta dell'Università di Bologna. (Immagine tratta da Facebook)

BOLOGNA. – Bologna, nei mesi scorsi, gli ha assegnato la cittadinanza onoraria. Ma Patrick Zaki cittadino bolognese si sentiva già a tutti gli effetti. Le sue prime parole da uomo libero sono state rivolte a quella che ha definito la “sua” città, la “sua” Università, la “sua” gente, perfino la “sua” squadra del cuore, ovvero il Bologna. E Bologna, che per 22 mesi, a tutti i livelli, non ha mai smesso di chiederne la liberazione lo aspetta a braccia aperte. “Il suo posto è qui”, ha detto Giovanni Molari, rettore dell’Università più antica del mondo.

Zaki ha ringraziato tutti e, appena arrivato a casa, ha indossato la maglietta dell’Università che gli era stata fatta recapitare. “Oggi è una giornata di festa – ha detto Molari – anche se non bisogna abbassare la guardia fino al completo proscioglimento dalle accuse. Speriamo che Patrick possa mettersi alle spalle questi due anni dolorosi e possa tornare presto ai suoi studi qui a Bologna, nella sua università. Il suo posto è qui, nella nostra comunità, assieme ai suoi compagni e ai docenti che non vedono l’ora di riabbracciarlo”.

E anche se resta da capire come e quando Patrick Zaki potrà tornare nella sua città, Bologna è già pronta ad accoglierlo. “Siamo felici che Patrick sia finalmente a casa con la sua famiglia, e aspettiamo di poterlo riabbracciare presto anche noi a Bologna. Siamo emozionati per le parole di ha affetto che ha voluto riservare a Bologna subito dopo la scarcerazione”, ha detto il sindaco Matteo Lepore che con la professoressa Rita Monticelli, del master Gemma che Patrick frequenta, sta seguendo l’evolversi della situazione.

Mentre da Dubai, dove ha visitato Expo, il presidente della Regione, Stefano Bonaccini ha parlato di una ‘straordinaria notizia’, tornando a chiedere la cittadinanza italiana per Patrick. Su Zaki c’è “solo soddisfazione. Adesso, mi augurerei che davvero la cittadinanza italiana possa arrivare il prima possibile. Intanto, vederlo fuori dal carcere credo che sia ciò che la sua famiglia, lui stesso, tutti noi e tutti quelli che gli vogliono bene che sono tantissimi, ci attendevamo. Non è ancora finita, però intanto è una prima straordinaria notizia dopo troppo tempo di sofferenza e di dolore”. Lo ha dichiarato il presidente della regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, a Expo 2020 Dubai.

Lepore ha espresso anche l’orgoglio per la mobilitazione di una “città senza confini”, che dei diritti umani ha sempre fatto una bandiera e che da decenni apre le proprie porte a persone che vedono negati questi diritti, come molti esuli della dittatura cilena di Pinochet o di quella greca dei colonnelli che dagli anni Settanta sono diventati, a tutti gli effetti, cittadini bolognesi.

Lo stesso Patrick ha subito espresso la volontà di tornare il prima possibile a Bologna, pur consapevole che l’1 febbraio lo attende un altro passaggio decisivo davanti alla corte egiziana. Bologna lo aspetta, con il suo posto sia nelle aule dell’Università, sia nel cuore dei bolognesi che in questi 22 mesi di prigionia lo hanno sempre fatto sentire un cittadino a pieno titolo e come tale lo hanno trattato chiedendone la scarcerazione.

Un posto Patrick Zaki ce l’ha anche allo stadio Dall’Ara: amante del calcio, durante la sua permanenza a Bologna si è appassionato alla squadra della città. Il club ha salutato la sua liberazione dicendogli “ti aspettiamo al Dall’Ara”: un invito a seguire quanto prima dal vivo le gesta dei rossoblù, ma anche un auspicio perché questa vicenda possa chiudersi alla svelta e Patrick possa tornare al più presto nella città che ha scelto a fare la vita che faceva prima che fosse arrestato all’aeroporto del Cairo al ritorno a casa per una vacanza.

(Di Leonardo Nesti/ANSA)

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