Real stende l’Inter, Inzaghi chiude al secondo posto

Toni Kroos in azione, EPA/Ballesteros

MILAN.  – La sconfitta è indolore, ma l’Inter a Madrid riesce comunque a complicarsi la vita verso gli ottavi di Champions League. Al Bernabeu contro il Real di Ancelotti contava solo per il primo posto nel girone, dopo che i nerazzurri avevano già conquistato la qualificazione alla fase ad eliminazione diretta per la prima volta dopo dieci anni.

Il ko contro i blancos (decisive le reti di Kroos e Asensio, una per tempo) fa poco male, quindi, con l’Inter che chiude seconda, ma porta con sè un problema non da poco, visto l’espulsione di Nicolò Barella per un fallo di reazione, che mette a rischio la presenza dell’ex Cagliari non solo nella gara d’andata degli ottavi ma in entrambe le sfide, nel caso in cui gli venisse comminata una squalifica di due giornate. E sarebbe una perdita grave per Simone Inzaghi, che al Bernabeu ha anche fatto i conti con un divario ancora decisamente ampio con una delle migliori squadre d’Europa.

L’Inter se l’è giocata, anche con coraggio, in un primo tempo da ben 13 tiri verso la porta dei blancos (non succedeva in Champions dall’aprile 2012, quando l’avversaria del Real era il Bayern Monaco), dovendo però fare i conti, come fin troppo spesso successo in questo avvio di stagione, con la scarsa precisione negli ultimi 30 metri, in una serata in cui troppi tra i trascinatori nerazzurri, da Lautaro a Calhanoglu fino allo stesso Barella, hanno giocato sottotono.

Il tutto contro un’avversaria come il Real Madrid, letale quando c’è qualcosa in palio, come in questo caso il primo posto. Agli uomini di Ancelotti, dopo qualche lampo interista in avvio (mancino di Brozovic alto di poco, destro al volo di Perisic a colpo sicuro respinto da Carvajal) sono bastate un paio di sgasate, un paio di colpi da biliardo, per colpire i nerazzurri: come il mancino di Kroos da fuori, chirurgico nella sua precisione, che ha regalato il vantaggio al Real Madrid.

L’Inter ha reagito, creando qualche pericolo ma senza grandi interventi di Courtois e lasciando anche grandi spazi in contropiede in cui Vinicius, Jovic e Rodrygo sono andati a nozze: il serbo a tu per tu con Handanovic ha messo a lato, mentre nel finale di primo tempo l’ex Santos ha centrato un palo a portiere battuto.

Nella ripresa il protagonista è stato invece Barella, nel bene e nel male. Prima l’ex Cagliari ha sprecato la migliore occasione interista, calciando alto praticamente a tu per tu con Courtois. Poi si è fatto espellere dopo una reazione per un duro intervento di Militao: il pugno verso la gamba del brasiliano è stato visto al Var, con Brych che ha estratto il rosso, forse fin troppo severo (e ora si attenderà il referto per capire se il rischio due giornate di stop diventerà realtà o meno).

Con l’uomo in più e con Inzaghi che ha scelto di pensare al Cagliari, togliendo alcuni big da Dzeko a Brozovic, il finale è diventato un dominio blancos, con il raddoppio trovato grazie a uno splendido mancino di Asensio infiliatosi sotto il sette.

Ora per l’Inter non resta che pensare all’urna di Nyon, da dove uscirà nel sorteggio di lunedì prossimo l’avversaria negli ottavi: il rischio è di trovare una big come Liverpool, Manchester City o Bayern Monaco, più alla portata invece l’Ajax (che però ha vinto sei partite su sei) e chi tra Lilla, Salisburgo, Siviglia e Wolfsburg chiuderà il girone da prima in classifica.

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