Patto Italia-Francia, “Parigi non sarà predatrice”

Palazzo del Quirinale:

ROMA.  – Nessun “atteggiamento predatorio” della Francia nei confronti dell’economia italiana, ma la volontà comune di rafforzare con “reciproco vantaggio” le relazioni bilaterali nei campi più disparati, dalla política internazionale a quella europea, dalla cooperazione transfrontaliera tra le due polizie alla cultura, dall’economia appunto alla difesa.

A pochi giorni dalla firma del “Trattato di cooperazione rafforzata tra Italia e Francia”, noto ormai come il Trattato del Quirinale, fonti dell’Eliseo precisano gli obiettivi francesi dell’accordo e respingono “quanto letto sulla stampa italiana” in merito alle mire di Parigi su fette di economía italiana come “completamente falso”.

“Bisogna vedere la realtà delle cifre e della complementarietà economica franco-italiana”, aggiungono le fonti, avanzando gli esempi di STMicroelectronics e di Stellantis, ma senza citare il caso Tim-Vivendi. “Quello che vorremmo creare – sottolineano – non è timore, ma una vera cooperazione reciprocamente vantaggiosa. E questo è lo scenario che il Trattato del Quirinale proporrà”.

Emmanuel Macron arriverà a Roma nel pomeriggio di giovedì, dopo una tappa in Croazia, e si recherà subito da Sergio Mattarella per quello che sarà probabilmente l’ultimo incontro tra i due nel settennato del presidente italiano. Poi il colloquio con Mario Draghi a Palazzo Chigi: prima un tete-à-tete di 45 minuti, poi un incontro allargato a ministri e delegazioni. In serata Macron tornerà al Quirinale per una cena ufficiale offerta dal presidente della Repubblica. E la mattina dopo si celebrerà la cerimonia vera e propria della firma del Trattato.

Del resto, i tempi sono più che maturi per portare termine l’iniziativa bilaterale, lanciata nel 2017, che da allora ha visto “diversi rallentamenti” fino alla ripresa dei negoziati quest’anno: la crisi tra Roma e Parigi è ormai “alle nostre spalle” e oggi la qualità delle relazioni tra Italia e Francia è “eccezionale”, affermano ancora all’Eliseo. Tra i due Paesi c’è “un allineamento di pianeti favorevole”, aggiungono le fonti, per non dire una luna di miele, dovuto anche alla “vicinanza tra Macron e Draghi”, che si traduce in un rapporto di “fiducia e rispetto reciproci”.

Il Trattato – il cui testo non è ancora stato reso noto suscitando la reazione di Fratelli d’Italia e Lega che tra gli altri hanno presentato interrogazioni parlamentari – sarà siglato dai due leader venerdì 26 proprio al Quirinale. “Una prima assoluta” per l’Italia e anche l’averlo concesso,  sottolineano all’Eliseo, è segno della “profondissima amicizia nei confronti della Francia”.

E a chi lo associa al Trattato dell’Eliseo del 1963 tra Parigi e Berlino, le stesse fonti precisano: “All’epoca era un Trattato di riconciliazione, non è affatto questo il caso”. É più simile alla sua versione aggiornata, quella firmata da Macron e Angela Merkel ad Aquisgrana nel 2019, “ma – si sottolinea – sui temi della sicurezza e della difesa il Trattato del Quirinale è molto più ambizioso”. In attesa che si insedi il nuovo governo a Berlino, Roma e Parigi rafforzano i loro rapporti, condividendo tra l’altro anche la posizione affacciata sul Mediterraneo e l’approccio alla difesa comune.

Obiettivo della visita di Macron a Roma è infatti anche la preparazione con il governo italiano della presidenza europea di turno che Parigi assumerà dal primo gennaio. La Francia si rallegra che l’Italia abbia ritrovato con Draghi “un’ambizione europea” e internazionale, come ha dimostrato anche “l’ottima presidenza del G20”. “E’ un’Italia – sottolineano ancora le fonti – che non solo fa sentire la sua voce, ma che prende delle iniziative”.

Il presidente francese, a pochi mesi dalle elezioni, tornerà anche da papa Francesco per un’udienza privata venerdì mattina. Oltre a ribadire l’invito al Pontefice a recarsi in visita pastorale in Francia, Macron affronterà anche la vicenda della Commissione Sauvé, il rapporto che ha svelato i crimini di pedofilia nella Chiesa francese negli ultimi 70 anni, per Francesco motivo di “immenso dolore e vergogna”.

(di Laurence Figà-Talamanca/ANSA).

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