Coronavirus in Italia: terapie intensive in piena quarta ondata, sature in un mese

Preparazione delle terapie intensive per i malati di Covid 19 all'ospedale da campo fiera da Bergamo
preparazione delle terapie intensive per i malati di Covid 19 all’ospedale da campo fiera da Bergamo, 2 novembre 2020. Ansa Filippo Venezia

ROMA. – L’Italia è nel pieno della quarta ondata pandemica ed il trend crescente del numero dei casi di Covid-19 rappresenta una minaccia per la tenuta degli ospedali: il rischio è che le terapie intensive si saturino nell’arco di un mese.

A mettere in guardia è Antonino Giarratano, presidente della Società Italiana di Anestesia Analgesia Rianimazione e Terapia Intensiva (Siaarti), che lancia anche un forte appello alla vaccinazione e ad effettuare le terze dosi, mentre i rianimatori ospedalieri si rivolgono alle istituzioni invitandole a considerare l’obbligo vaccinale massivo perchè, affermano, è cruciale garantire una copertura vaccinale estesa a tutta la popolazione.

“Il raggiungimento dei 10mila nuovi casi di persone contagiate dal Covid.19, con un +95% di ricoveri ed un +8% di presenze in terapie intensive sono segnali sempre più gravi e importanti che indicano ormai che siamo all’interno della quarta ondata della pandemia da SarsCoV2. Con queste cifre – spiega Giarratano – e con questa tendenza preoccupante, che cade nel periodo autunnale e invernale in cui le aree critiche sono già sotto pressione, nel giro di un mese il sistema ospedaliero delle terapie intensive rischia pericolosamente l’intasamento”.

Tuttavia, precisa l’esperto, per fortuna non ci troviamo nella situazione drammatica che abbiamo vissuto l’inverno scorso: “Oggi abbiamo i vaccini che stanno difendendo in maniera importante la salute di milioni di italiani”. Questo significa che oggi i ricoverati sono soprattutto persone che hanno rifiutato la vaccinazione e altre che invece, anche se vaccinate, presentano condizioni di particolare fragilità ed alti fattori di rischio.

Ma questa situazione, avverte la Siaarti, si andrà presto a sommare all’influenza stagionale che causa circa 8.000 morti tra i pazienti più fragili e che nelle prossime settimane inizierà a circolare nel nostro Paese conducendo ad un affollamento di ricoveri “pericoloso e probabilmente insostenibile”.

Da qui l’appello a tutti gli italiani a vaccinarsi e ai vaccinati a fare la terza dose, oltre che ad attenersi all’uso delle mascherine e igiene delle mani. Un appello anche al governo: “Chiediamo di mettere in atto subito manovre per una maggiore attenzione, senza attendere il colore ‘giallo’ che significa già il 15% di ricoveri in più e nuovi morti”.

Sulla stessa linea il presidente dell’Associazione anestesisti rianimatori ospedalieri (Aaroi-Emac) Alessandro Vergallo, che rileva come nei mesi scorsi “abbiamo condiviso la decisione politica di obbligo vaccinale per alcune categorie, in primis quelle sanitarie, ma oggi la politica deve assumersi la responsabilità di trovare il modo di una copertura vaccinale estesa a tutta la popolazione, anche considerando un obbligo vaccinale massivo”.

Una necessità dettata anche dalla instabilità della situazione attuale. Le curve relative all’epidemia in Italia continuano a mostrare segnali di rallentamento nella crescita, ma rivelano una situazione di instabilità in quanto ci sono elementi negli ultimi giorni a favore di una nuova accelerazione, come è accaduto di recente, indica l’analisi del matematico Giovanni Sebastiani, del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr).

Il quadro dell’andamento dei contagi è confermato dal bollettino giornaliero del ministero della Salute: sono 6.404 i positivi ai test Covid individuati nelle ultime 24 ore, ieri erano stati 9.709, ma pesano le fluttuazioni per il minor numero di tamponi processati nel fine settimana. Sono invece 70 le vittime in un giorno (rispetto alle 46 di ieri). Il tasso di positività è al 2,3%, in leggera salita rispetto al 2% di ieri, su un totale di 267.570 tamponi molecolari e antigenici per il coronavirus effettuati. Sono invece 549 i pazienti in terapia intensiva, 29 in più rispetto a ieri, ed i ricoverati con sintomi nei reparti ordinari sono 4.507, ovvero 162 in più rispetto a ieri.

(di Manuela Correra/ANSA)

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