Paura inflazione, Biden chiede indagine sul caro-benzina

Il presidente americano Joe Biden. (
Il presidente americano Joe Biden. (ANSA)

NEW YORK.  – L’inflazione preoccupa la Casa Bianca. La volata dei prezzi inizia a mordere i portafogli degli americani minacciando la ripresa economica e mettendo in crescente difficoltà Joe Biden. Sotto pressione per liberare le riserve petrolifere strategiche così da allentare la corsa dei prezzi dell’energia, il presidente americano chiede un’indagine sul caro-benzina per accertare che la recente volata dei prezzi alla pompa non sia legata a una “condotta illegale” da parte dei big del gas e del petrolio.

Dopo un anno in casa senza amici e parenti, gli americani sempre più numerosi si apprestano a viaggiare per il giorno del ringraziamento prima e Natale poi. Spostamenti soprattutto in auto e che quindi risentono in modo significativo del caro-benzina. Da qui la richiesta di Biden alla Federal Trade Commission di avviare un’inchiesta che, comunque, difficilmente produrrà risultati nel breve termine.

Nella lettera indirizzata a Lina Khan, la numero uno dell’agenzia, la Casa Bianca mette in evidenza l’esistenza di “prove di comportamenti a danno dei consumatori da parte delle società petrolifere” con i prezzi alla pompa saliti anche se i costi della raffinazione sono scesi e i profitti di Big Oil aumentati. Exxon e Chevron, osserva l’amministrazione, hanno infatti visto raddoppiare il loro utile netto dal 2019 e annunciato piani da miliardi di dollari per dividendi e buyback.

L’azione di Biden punta a calmierare i costi per i consumatori e cercare di frenare quell’inflazione che sta facendo vacillare l’agenda economica del presidente, la cui popolarità è in forte calo. E’ in questo quadro che Biden si appresta ad annunciare nell’arco di alcuni giorni il prossimo presidente della Fed, pedina chiave nella lotta al caro-prezzi.

A contendersi il posto ci sono l’attuale presidente della Fed Jerome Powell e la governatrice della banca centrale LaelBrainard, cara ai democratici progressisti per la sua attenzione al cambiamento climatico.

Per Biden si tratta di una scelta difficile: in molti chiedono la conferma di Powell per un secondo mandato così da garantire stabilità in un momento di incertezza economica. Altri, soprattutto nel partito del presidente, premono invece per una svolta con la nomina di Brainard e l’addio del repubblicano Powell. Biden dovrà decidere cercando un equilibrio e puntando a non alienarsi l’ala più liberal dei democratici, dalla quale dipende anche il futuro della sua agenda económica in Congresso.

Su un punto gli osservatori sono però tutti d’accordo: la scelta del presidente della Fed non deve essere politica, non deve essere merce di scambio per accontentare un partito o l’altro. In gioco c’è la ripresa economica, i cui tempi sono dettati dal Covid e sulla quale pesa lo spettro del tetto del debito, con gli Stati Uniti – ha avvertito il segretario al Tesoro Janet Yellen – che rischiano il default il 15 dicembre.

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