Terrore a Liverpool: torna l’allarme rosso nel Regno

Video shock mostra l'esplosione del taxi a Liverpool. (ANSA)

LONDRA.  – Torna la paura nel Regno Unito e torna sotto forma di esplosione di un ordigno in piena città – un atto di terrorismo in piena regola, secondo la polizia, che sulla carta avrebbe potuto avere conseguenze ben più gravi di quelle che ha avuto.

Tutto si è consumato dinanzi al Liverpool Women’s Hospital, uno dei maggiori ospedali della città dei Beatles, dove un taxi è letteralmente esploso sotto gli occhi di numerosi passanti e delle telecamere stradali di sorveglianza in pieno giorno, causando la morte del passeggero e presunto attentatore, e il ferimento del tassista, David Perry.

Subito esaltato come “eroe” dai tabloid – con altri media e politici al seguito – per la prontezza di riflessi con cui ha reagito: salvando la propia vita “per miracolo” nelle parole della moglie e, chissà, anche la vite di altre vittime potenziali.

A tracciare la prima ricostruzione ufficiale di un fatto con ancora molti punti da chiarire, in un Paese nel quale viene intanto immediatamente rivista al rialzo l’allerta attentati, è stato Russ Jackson, capo dell’antiterrorismo nel Nord-Ovest dell’Inghilterra. Jackson non ha escluso che l’obiettivo potessero essere i reduci che partecipavano a una delle commemorazioni del Remembrance Day in ricordo dei caduti in guerra, in corso in quelle stesse ore nella non lontana cattedrale anglicana di Liverpool.

Sulla matrice prevale tuttavia il riserbo, anche se il contesto sembra poter far pensare a una cellula spontanea: non si sa se d’ispirazione islamico jihadista o meno. Le forze dell’ordine, che ritengono di conoscere l’identità dell’attentatore, hanno arrestato in diversi indirizzi quattro presunti complici o fiancheggiatori, di età compresa fra i 20 e i 29 anni.

Non senza condurre un blitz, in collaborazione coi reparti speciali, in un’abitazione cittadina nella quale è stato trovato “materiale significativo” e dove si sospetta possa essere stata confezionata la bomba “rudimentale” saltata alla fine in aria nel taxi: forse per un malfunzionamento del detonatore; forse per un’azione anticipata dell’attentatore, scoperto dall’autista ad armeggiare su un congegno durante il tragitto.

Per ora, ufficialmente, non si esclude comunque alcuna pista d’indagine e il comitato di emergenza Cobra, convocato a Londra sotto la presidenza del premier Boris Johnson, ha elevato da “sostanziale” a “grave” l’allarme terrorismo nel Paese, portandola al quarto livello in una scala di 5, che presupone una minaccia di ulteriori attentati “altamente probabile”.

Una decisione, ha spiegato la ministra dell’Interno Priti Patel, legata al doppio colpo dell’attacco di ieri e di quello  – messo in qualche modo in relazione con questo – avvenuto esattamente un mese fa contro il deputato conservatore David Amess, ucciso a coltellate durante un incontro con gli elettori nel sud dell’Inghilterra per mano di un giovane britannico di origini familiari somalo-musulmane.  “I britannici non non si lasceranno intimidire” dal terrorismo, ha dichiarato da parte sua Johnson, pur rinnovando l’appello ai connazionali a rimanere “vigili”.

Intanto, grazie a video e testimonianze, si prova a precisare l’accaduto. In alcune riprese a circuito chiuso si vede il taxi dirigersi verso l’ingresso del Liverpool Women’s Hospital per fermarsi a pochi metri dalla reception. Quindi, improvvisamente, l’esplosione nel veicolo. A quel punto il tassista, David Perry, esce dall’auto che dopo poco viene avvolta dalle fiamme.

Per i tabloid Perry si è comportato da eroe, bloccando le portiere in modo da lasciarvi chiuso dentro l’attentatore giusto in tempo. Ed elogi al suo coraggio sono arrivati anche da varie autorità britanniche, fra cui la sindaca di Liverpool, Joanne Anderson.

La stessa moglie dell’uomo, dimesso nel frattempo dall’ospedale è poi intervenuta sui social media per ridimensionare l’accaduto con tipico understatement britannico: “L’esplosione è avvenuta mentre lui si trovava ancora nell’auto – ha puntualizzato -. E che sia riuscito a scappare è un assoluto miracolo”.

(di Alessandro Logroscino/ANSA)

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