Presidente Mattarella: “4 Novembre sia stimolo a fare il proprio dovere”

Il Presidente Sergio Mattarella in occasione della deposizione di una corona d’alloro sulla Tomba del Milite Ignoto nella ricorrenza del Giorno dell’Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate
Il Presidente Sergio Mattarella in occasione della deposizione di una corona d’alloro sulla Tomba del Milite Ignoto nella ricorrenza del Giorno dell’Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate. (Ufficio Stampa Presidenza della Repubblica)

ROMA. – “L’intero popolo italiano guarda con sentimenti di commozione a tutte le vittime delle guerre. La loro memoria rappresenta il più profondo e sincero stimolo ad adempiere ai doveri di cittadini italiani ed europei”. Sergio Mattarella ricorda la giornata del 4 novembre, data dell’armistizio del 1918 che chiuse la prima guerra mondiale, guardando avanti e chiedendo così agli italiani di trarre qualcosa da quella dolorosissima esperienza. Anche perché quest’anno cade un centenario dall’alto valore simbolico, cioè la traslazione del Soldato Ignoto all’Altare della Patria.

Proprio del milite ignoto ha voluto parlare il premier Mario Draghi ricordando quella scelta del governo di allora, era il 1921, di seppellire il corpo sfigurato di un soldato all’Altare della Patria di piazza Venezia, “una decisione presa per onorare le decine di migliaia di giovani soldati morti durante la Prima Guerra Mondiale. Fu una donna di umili origini – ha spiegato Draghi – a scegliere la salma tra quelle rese irriconoscibili dalla violenza cieca della guerra. La madre di un suddito austro-ungarico, arruolatosi sotto falso nome nell’esercito italiano. Un soldato che aveva perso la sua identità diventò così simbolo dell’intero Paese”.

“In questo giorno il pensiero va a quanti hanno sofferto, sino all’estremo sacrificio, per lasciare alle giovani generazioni un’Italia unita, indipendente, libera, democratica”, ha scritto il presidente Mattarella, in un messaggio inviato al Ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, dopo aver partecipato alla tradizionale deposizione di una corona di allora all’Altare della patria”.

Impossibile non leggere nelle parole del capo dello Stato una puntuale rivendicazione degli ideali che caratterizzano oggi la Repubblica: “la nostra storia è segnata – premette Mattarella – dalla tragedia della Prima Guerra Mondiale: nel dolore condiviso si è cementato un sentimento di fratellanza inestinguibile tra il Paese e i cittadini in uniforme. Oggi gli eredi di quelle tradizioni confermano di rappresentare un patrimonio di virtù civiche, di coesione, responsabilità, a disposizione del Paese”.

Un Paese che è oggi saldamente ancorato ai valori occidentali e che ha fatto una chiarissima scelta di campo strategica. “Nazioni Unite, Alleanza Atlantica e Unione Europea, rappresentano i riferimenti della nostra politica estera e di sicurezza. In seno a questi Organismi – ha ribadito il presidente – l’Italia opera, grazie al vostro contributo, come protagonista per il mantenimento della pace e della stabilità e per salvaguardare i valori di libertà, giustizia e cooperazione sanciti nella Costituzione”.

Ancora più chiaro il presidente del Consiglio che ha voluto “onorare “lo spirito di servizio con cui i militari garantiscono la nostra sicurezza e le nostre libertà. Lo hanno fatto in Afghanistan e in molte altre parti del mondo, con professionalità, dedizione e capacità di dialogo”. Ed anche, ha sottolineato, “nella campagna vaccinale contro il Covid-19”.

Il ministro della Difesa Lorenzo Guerini ha partecipato, insieme a Mattarella nel cortile d’onore al Quirinale, ad una cerimonia di conferimento delle decorazioni dell’Ordine Militare d’Italia alle Bandiere. In quest’occasione strettamente militare ha ricordato come il milite ignoto sia il “simbolo di quanti lavorano in silenzio per il nostro Paese. Una testimonianza che ci lascia orgogliosi e riconoscenti”.

(di Fabrizio Finzi/ANSA)

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