La Juve volta pagina: poker allo Zenit e qualificazione

Dybala esulta festeggiato dai compagni dopo aver segnato un gol. (ANSA)

TORINO.  – Bastava un punto, ma serviva vincere per tanti motivi. E la Juve trova qualificazione e successo: il 4-2 contro lo Zenit permette ai bianconeri di strappare il pass per gli ottavi con due giornate di anticipo, Dybala raggiunge quota 106 gol e stacca Platini nella classifica marcatori del club.

Chiesa e Morata, poi, arrotondano il risultato finale. Semak, invece, recrimina per un paio di decisioni dell’arbitro Hernandez, che prima concede il rigore per un contatto tra Claudinho e Chiesa e poi fa ripetere il penalty sbagliato da Dybala. Allegri parte con tutti i big: Dybala fa coppia con Morata, Chiesa gioca sulla destra con Bernardeschi sull’out opposto, in difesa ci sono Danilo, Bonucci, De Ligt, Alex Sandro.

In mediana, invece, Bentancur torna in panchina e per affiancare Locatelli viene scelto McKennie. Rispetto alla sfida di San Pietroburgo di due settimane fa, Semak ne cambia tre: non ha l’infortunato Santos e sulla sinistra piazza Karavaev, davanti preferisce Azmoun a Dzyuba e l’acciaccato Malcom viene risparmiato, al suo posto Mostovoj.

I bianconeri partono con un atteggiamento diverso, quello che ha caratterizzato il percorso in Champions: Bernardeschi va subito vicino al gol ma calcia addosso a Kritsyuk, al 9′ Dybala colpisce un palo con il destro dal limite dell’area. La Joya si carica il peso della squadra sulle spalle e accende i tifosi sulle tribune, poi trova la rete che sblocca il match: su azione da corner, l’argentino sfrutta la sponda di De Ligt e di sinistro firma l’1-0.

É un gol storico, il 105esimo con la maglia bianconera, ed esulta emulando Platini, superato proprio con la marcatura contro lo Zenit. Dybala si sdraia per terra con un braccio sotto la testa, esattamente come  Le Roi nella finale di Coppa Intercontinentale del 1985. Ai ragazzi di Allegri non basta il vantaggio e cercano subito il raddoppio, Morata calcia in curva un rigore in movimento.

Poi, la Juve cala il ritmo e abbassa il baricentro, ma i russi non riescono a rendersi particolarmente pericolosi. Eppure, nonostante le zero conclusioni in porta, acciuffano comunque il pareggio: il cross di Karavaev trova la deviazione goffa e sfortunata di Bonucci, il pallone si impenna e si infila alle spalle Szczesny. É il 26′, durante la seconda parte di primo tempo la Juve ci prova e troverebbe anche il nuovo vantaggio con Morata, il quale segna ma in posizione di fuorigioco.

Ad inizio ripresa diventa protagonista Hernandez, le scelte dell’arbitro non convincono i russi: prima per il rigore concesso per il contatto Claudinho-Chiesa, poi perché fa ripetere il penalti calciato a lato da Dybala con Barrios che entra in area prima del consentito. L’argentino sceglie lo stesso angolo di tiro ma questa volta non sbaglia, la Juve è di nuovo avanti nel punteggio.

Lo Zenit torna ad attaccare, per mantenere il vantaggio servono due interventi di Szczesny che respinge le conclusioni insidiose di Claudinho e Malcom, mentre dall’altra parte la traversa nega il tris a McKennie. Il 3-1 arriva nell’azione seguente, al 74′, grazie a uno spunto personale di Chiesa.

E nel finale esultano anche Morata, che ritrova un gol atteso dal 19 settembre, e Azmoun, il quale firma il definitivo 4-2. Ora servono conferme e continuità dalla Juve, sabato ci sarà un esame fondamentale contro la Fiorentina. E il ritiro, salvo nuove comunicazioni, proseguirà fino alla sfida contro i viola.

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