Conte riparte dal Tottenham: “Non vedo l’ora”

Antonio Conte grida istruzioni ai suoi giocatori dell'Inter.
Antonio Conte grida istruzioni ai suoi giocatori, in un immagine d'archivio. (Ansalatina)

LONDRA.  – Dopo cinque anni Antonio Conte ritorna in Premier League, alla guida di un altro club di Londra: dal Chelsea al Tottenham, il tecnico italiano diventa così il manager più pagato del calcio inglese.

É durata solo pochi mesi la pausa dal calcio che Conte si era auto-imposto dopo il biennio sulla panchina dell’Inter: al termine di una trattativa lampo, iniziata domenica e durata meno di 48 ore  l’ex ct dell’Italia ha accettato la proposta che lo legherà agli Spurs fino al giugno 2023, con opzione per il prolungamento.

“Sono estremamente contento di tornare ad allenare, e di farlo in un club di Premier League che ha l’ambizione di tornare protagonista”, le prime parole di Conte, affidate al sito ufficiale del club londinese, che ha dato il suo benvenuto al tecnico con un breve video e il titolo “Buongiorno Antonio…”.

Sontuoso l’ingaggio che percepirà, si parla di 15 milioni di euro a stagione, più di Pep Guardiola e Jurgen Klopp, i suoi nuovi avversari, contro i quali però Conte parte oggettivamente svantaggiato. Dall’esonero di Mauricio Pochettino, nel 2019, gli Spurs hanno perso contatto dalla vetta della classifica, vittime di un’involuzione tecnico-tattica che neppure José Mourinho era riuscito ad invertire.

Da oggi le speranze dei tifosi del Tottenham sono affidate a Conte, che ha già ricevuto da Fabio Paratici – direttore sportivo del club nonché suo principale sponsor dopo il connubio ai tempi della Juventus – rassicurazioni sulle rinnovate ambizioni del club.

Conte era stato cercato dal Tottenham già in estate, ma aveva declinato forse perché sperava nella chiamata di un club più blasonato: questa volta ha accettato proprio perché – scrive la stampa inglese – gli sono stati promessi almeno tre, forse quattro, nuovi acquisti alla riapertura del mercato, in gennaio. Tra i nomi giá circolati anche quello di Dusan Vlahovic. Necessari, secondo l’analisi del tecnico italiano, per portare gli Spurs a rivaleggiare con le migliori, in quello che resta il campeonato più ricco e competitivo al mondo.

“Non vedo l’ora di ricominciare a lavorare, convogliando nella squadra e nei tifosi la mia passione, determinazione e mentalità – ha aggiunto Conte -. La scorsa estate ho ritenuto che non fosse ancora il momento giusto per riprendere ad allenare, ma il contagioso entusiasmo e la determinazione del presidente (Daniel Levy) sono stati decisivi”.

Reduce da tre sconfitte nelle ultime cinque giornate, fatali al portoghese Nuno Espirito Santo, licenziato domenica dopo il pesante ko casalingo contro il Manchester United, il Tottenham è attualmente ottavo, già staccato dieci lunghezze dalla capolista Chelsea.

Una ex squadra di Conte, con la quale ha vinto la Premier, quindi la Coppa d’Inghilterra, prima di essere esonerato – per divergenze sulle strategie di mercato – nel 2018. Riparte dunque da Londra la carriera del tecnico pugliese, che si era momentaneamente interrotta lo scorso giugno dopo aver condotto l’Inter allo scudetto, assente a San Siro da 11 anni.

Eguagliare quell’impresa non sarà facile, considerato che il secondo (e ultimo) campionato vinto dagli Spurs risale addirittura al 1961. Il secondo esordio inglese potrebbe già avvenire già giovedì, nel bellissimo nuovo stadio del Tottenham, in occasione della gara di Conference League contro il Vitesse.

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