Crisi Barca, Laporta: “Dovevo cacciare Koeman prima’

Il presidente del Narca, Joan Laporta, prsenta a Sergi como allenatore della squadra durante una conferenza stampa.
Joan Laporta (s) e Sergi durante la conferenza stampa.

ROMA.  – In conferenza stampa le domande erano sul futuro del Barcellona, ma Joan Laporta ha voluto chiarire solo il passato. Quello burrascoso delle ultime settimane, quando l’addio a Koeman, che sembrava imminente, veniva rinviato giorno dopo giorno.

Le trattative per riportare al Camp Nou Xavi, suo successore designato, sono ancora in corso. Per questo il presidente blaugrana non ha potuto ancora confermare l’ingaggio dell’ex centrocampista.

L’esonero del tecnico olandese, mercoledì sera dopo la sconfitta con il Rayo Vallecano, è stato deciso perché, ha spiegato Laporta, “la situazione non era sostenibile” e la squadra “non era sulla buona strada per raggiungere gli obiettivi della stagione, che sono la conquista dei titoli”.

Il presidente ha anche ammesso che la scelta è arrivata tardi: “Forse – ha dichiarato – avremmo dovuto licenziare Koeman prima e me ne assumo la responsabilità. Pensavamo che avesse bisogno di sostegno, ma ovviamente stavamo andando alla deriva”.

Per correre ai ripari ora serve Xavi, il prima possibile. Laporta quasi lo lusinga: “Sta crescendo molto bene e ho ottime referenze su di lui, da persone a lui vicine e da persone che lo conoscono meglio di me”. Inoltre “parlo spesso con lui. So benissimo cosa pensa della squadra, le sue opinioni e cosa pensa si debba fare”.

Un tentativo, forse, di accelerare i tempi della sua dipartita dal club qatariota dell’Al-Sadd. “Non voglio compromettere le trattative, so che c’è il nome di Xavi, ma esistono anche altre opzioni. Ci apprezziamo a vicenda e la mia opinione è molto buona. Ho sempre detto che un giorno avrebbe allenato il Barca”.

Intanto, almeno sino all’incontro di martedì in Champions League contro l’Alaves – partita “molto importante”, ha sottolineato Laporta – la panchina sarà affidata all’allenatore del Barcellona B, Sergi, presentato ai giornalisti. Con lui ” la filosofia è chiara: cercare uno stile che ci ha già regalato successo”, perché la priorità è recuperare la capacità di gioco.

La stessa che il Barca dei tempi d’oro aveva anche quando il tecnico era Pep Guardiola. Proprio l’allenatore del Manchester City ha dato un assist al suo ex centrocampista: “Non ho dubbi che Xavi sia pronto a subentrare. Conosce il calcio, conosce l’ambiente del club: questo al Barca è molto importante, e ha già più esperienza di quella che avevo io quando ho preso il Barcellona”.

Ma, ha sottolineato, “il successo dipende sempre dall’impegno e dalla qualità dei giocatori. La nostra influenza sul gioco è molto inferiore di ciò che pensa la gente, quasi tutto dipende dalla qualità dei calciatori”. Non proprio un augurio a una squadra che, dopo l’addio di Messi, fatica a ritrovarsi.

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