Serie A: Napoli agganciato dal Milan, Inter-Juve 1-1

Paulo Dybala realizza il rigore che pareggia Inter-Juventus al Giuseppe Meazza
Paulo Dybala realizza il rigore che pareggia Inter-Juventus al Giuseppe Meazza. ANSA / MATTEO BAZZI

ROMA. – Il Napoli ferma la sua serie record di vittorie ciccando la nona, ma il pari all’Olimpico le consente di restare in testa insieme al Milan al termine di una vibrante gara senza gol. La Roma riscatta il tonfo in Europa cercando di più la vittoria, ma l’organizzazione eccellente di Spalletti è difficile da superare. Il tecnico, come prima Mourinho, viene espulso alla fine.

Finisce in parità, 1-1 anche il derby d’Italia tra Inter e Juventus: Dzeko illude i nerazzurri che vengono raggiunti da Dybala su rigore nei minuti finali. Il penalty, concesso dal Var, Simone Inzaghi protesta e viene espulso dal signor Mariani. Il tecnico nerazzurro è il quarto allenatore ad essere espulso in questa giornata di campionato dopo Gasperini, Mourinho e Spalletti.

E’ comunque una serie A da fuochi di artificio: 36 gol dimostrano la filosofia delle squadre che rischiano per vincere. In attesa dei due turni in cinque giorni si infiamma la lotta per l’Europa: mentre il Milan aggancia il Napoli, frena l’Atalanta, raggiunta dall’Udinese e frana la Lazio, travolta da quattro gol di Simeone che trascinano in alto il Verona di Tudor e spediscono la squadra di Sarri in ritiro.

A trarre maggiore giovamento dai due risultati a sorpresa è la Fiorentina che vince facilmente su un Cagliari nuovamente dimesso, con Vlahovic che batte i fischi del Franchi con una magia su punizione. Considerando i progressi di Torino e Sassuolo, tutti i giochi sembrano ancora possibili.

Partita tosta ed equilibrata all’Olimpico con pari finale che serve piu’ al Napoli. La Roma, furente dopo il crollo in Norvegia della squadra B, si batte con intensità, blocca in interdizione molte iniziative della capolista con un ottimo Cristante. Osimhen e Abraham protagonisti, giallorossi meglio all’inizio, poi rinvengono i napoletani.

Dopo la grande occasione di Abraham nel primo tempo, un palo e una traversa di Osimhen nel secondo. Grande ardore, nervi tesi, Pellegrini e Mancini sfiorano il vantaggio. Viene espulso Mourinho per doppia ammonizione e alla fine il rosso tocca pure a Spalletti. La Roma ci prova fino al 97′, ha una reazione convincente ma continua a non vincere gli incontri con le grandi. Spalletti può comunque uscire soddisfatto dal suo vecchio stadio.

Zoppica l’Atalanta dopo la fatica infruttuosa a Manchester. L’Udinese ha perso il giocoliere De Paul ma ha trovato un attaccante di razza, Beto, forte e massiccio, che rimedia un pari segnando il terzo gol della sua stagione. Gasperini, come a volte gli accade, viene espulso ma, oltre alla stanchezza dell’Old Trafford, pesa la mancanza di tre centrali che costringono De Roon ad arretrare. Crea occasioni la Dea, la i friulani rispondono a tono. Un palo per parte, Molina e Ilicic, passa l’Atalanta con Malinovski, ma l’Udine spinge con caparbietà e trova il pari nel recupero: il portoghese si libra in alto come il suo connazionale Ronaldo e segna di testa castigando i padroni di casa.

Il Verona di Tudor è una cosa seria: sembrano tornati i tempi di Juric e i veneti fanno lo sgambetto alla Lazio con un spietato 4-1 frutto di un poker del Cholito Simeone che castiga l’ex squadra di suo padre mettendo in difficoltà Maurizio Sarri che, dopo Bologna, subisce un altro ko da una squadra con meno ambizioni. In Italia per Simeone sono 56 gol e l’unica tripletta l’aveva riservata sempre a Sarri in un Fiorentina-Napoli di tre anni fa.

Anche la Lazio paga la mancanza dei due centrali titolari: Patric e Radu fanno il possibile, che non è molto. Simeone è scatenato ma due assist sono mirabili creazioni di Caprari, e il terzo è un gran tiro dell’argentino, il quarto un colpo di testa. Immobile e una traversa di Milinkovic Savic illudono della possibilità di un recupero, ma il Verona, gestisce, controlla e travolge la Lazio. Che ora, per volontà di Lotito e Sarri, va in ritiro in vista del turno infrasettimanale contro la Fiorentina.

La squadra di Italiano comincia a pensare in grande: vince facilmente col Cagliari dell’ex Caceres e si proietta nella mischia per l’Europa. Osservato speciale, Dusan Vlahovic passa un pomeriggio complicato che si chiede in gloria. Fischiato per il mancato rinnova del contratto, lascia a Biraghi il rigore del 2-0, ma poi si incarica di siglare il 3-0 con una punizione perfetta. La Fiorentina gioca bene, diverte il suo pubblico, non alza il piede dall’acceleratore. Il primo gol lo segna Gonzales, il Cagliari resta a guardare vanificando i progressi delle ultime gare.

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