Presidente Mattarella ai magistrati: “Serve una rigenerazione etica”

Una toga abbandonata nell'aula bunker del carcere di Rebibbia.
Una toga abbandonata nell'aula bunker del carcere di Rebibbia. ANSA / CLAUDIO PERI

ROMA. – Alla magistratura servono “riforme” e “rigenerazione etica”, chiede il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. In passato, dopo le inchieste, le intercettazioni che hanno svelato le mire sugli incarichi e le scalate agli uffici giudiziari, nel suo doppio ruolo di capo dello Stato e presidente del Csm, non ha esitato a parlare di “modestia etica” di una minoranza di magistrati. Placata la bufera, è necessario ricostruire.

“Occorre impegnarsi per assicurare la credibilità della Magistratura che, per essere riconosciuta da tutti i cittadini, ha bisogno di un profondo processo riformatore ed anche di una rigenerazione etica e culturale”, ha scritto Mattarella in una lettera al presidente dell’Anm, Giuseppe Santalucia.

L’occasione è stato un convegno, uno dei primi momenti di confronto in presenza nell’era Covid, per presentare il nuovo house organ, lo storico periodico ‘La Magistratura’ che diventa una rivista online, con il quale l’Associazione vuole segnare il suo nuovo corso.

Mattarella si compiace di un nuovo “spazio di dibattito” e sollecita l’Anm “a promuovere e sostenere il dialogo autentico” con le istituzioni e con la società. “La Magistratura – dice il presidente della Repubblica -, particolarmente in questo suo difficile momento, deve saper svolgere la propria funzione in un’interrelazione continua con il contesto socio-culturale”. “E’ vitale – aggiunge – il confronto costruttivo con le Istituzioni della Repubblica”. Poi il richiamo:

“L’indipendenza della Magistratura è un elemento cardine della nostra società democratica”, “la preparazione professionale” va accompagnata “dalla trasparenza delle condotte personali e dalla comprensibilità dell’azione giudiziaria. Occorre impegnarsi per assicurare la credibilità della Magistratura che, per essere riconosciuta da tutti i cittadini, ha bisogno di un profondo processo riformatore ed anche di una rigenerazione etica e culturale”.

Di riforme, e in particolare quella del Csm, ha parlato il vicepresidente dell’organo di autogoverno dei magistrati, David Ermini: “Da tempo, ormai quasi due anni, la sto sollecitando. Direi che siamo ai limiti, e davvero spero, come deciso dalla capigruppo della Camera, che a novembre il disegno di legge di riforma possa essere discusso e votato dall’aula”. E per la stessa ministra della Giustizia, Marta Cartabia, è necessario portarla a termine “in tempo utile in vista del rinnovo del Csm”.

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