La No-vax che dona rose agli agenti: “Non siamo violenti”

Al grido di "Noi siamo il popolo, noi siamo la democrazia" un gruppo di donne, durante una manifestazione a Roma al Circo Massimo, si è avvicinato con delle rose in mano alle forze dell'ordine che con i blindati stanno chiudendo gli accessi alla piazza, Roma, 15 ottobre 2021
Al grido di "Noi siamo il popolo, noi siamo la democrazia" un gruppo di donne, durante una manifestazione a Roma al Circo Massimo, si è avvicinato con delle rose in mano alle forze dell'ordine che con i blindati stanno chiudendo gli accessi alla piazza, Roma, 15 ottobre 2021. ANSA/ANGELO CARCONI

ROMA. – Due figli, disoccupata e con un marito che rischia di perdere il lavoro a causa Green pass. Arianna era in piazza del Popolo sabato, la piazza incendiata da Forza Nuova, e oggi è tornata a manifestare contro il certificato verde al centro di Roma. A Circo Massimo ha donato, insieme ad altre donne, una rosa agli agenti. “E’ un gesto simbolico importantissimo – dice – un gesto di pace, non siamo violenti”.

Arianna, come tutta la piazza, non ci sta ad essere accomunata ai violenti. “Sabato c’erano tanti lavoratori, casalinghe e disoccupati – racconta -. Neanche ci siamo accorti dell’assalto alla Cgil. L’ho visto in tv. Mi chiedo però come mai nonostante poco prima dal palco Castellino avesse detto quali fossero le intenzioni, alla Cgil sono stati presi alla sprovvista mentre in centro hanno caricato tutti, anche le donne”.

E ricorda quei momenti: “A via del Corso ho aiutato un’anziana in carrozzina che per colpa dei lacrimogeni non riusciva a respirare, un’altra non trovava più il figlio. Sono state malmenate persone che erano lì per difendere i loro diritti mentre a chi ha assaltato la Cgil non è stato fatto nulla”.

E non è l’unica a pensarla così. Francesca, vedendo porgere le rose ai poliziotti davanti ai blindati, non ha esitato a dire: “anche i fiori gli regaliamo dopo che sabato ci hanno caricati tutti”. Ma altri hanno ribadito più volte: “Siamo un unico popolo”, e dunque solidarietà e applausi anche alle forze dell’ordine.

Anche il promotore della manifestazione, l’avvocato Edoardo Polacco, ha tenuto a precisare: “Siamo qui per ristabilire l’equilibrio sociale. Non ci appartengono i gruppi di provocatori. È la nostra piazza, la piazza della libertà”. E ha aggiunto dal palco: “Alla fine hanno avuto ragione prefetto e questore: siamo più di mille. Siamo diecimila” mentre i manifestanti gridavano “libertà” e sventolavano bandiere tricolori.

“Qui ci sono lavoratori mandati via nonostante un certificato negativo del tampone” ha sottolineato parlando anche del sit-in più volte spostato da una piazza all’altra. “Siamo diventati quasi Gandhiani. Abbiamo accettato un triplo spostamento della piazza, nonostante tutto abbiamo aderito perché sono certo che oggi dimostriamo che il popolo italiano è democratico. Noi siamo il popolo, noi siamo la democrazia”, ribadiscono. E se gli parli di Forza Nuova, di Fiore e di Castellino,dicono: “né con i violenti ma neanche con i partiti”.

(di Chiara Acampora/ANSA)

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