Nuova tegola su Biden, il virus frena l’occupazione Usa

Il presidente Joe Biden alla Casa Bianca. ANSA/ EPA/Al Drago / POOL

WASHINGTON.  – Nuova tegola su Joe Biden, sempre più in calo di consensi nei sondaggi: la pandemia frena l’occupazione Usa, facendo perdere terreno anche a Wall Street, mentre la Fed potrebbe essere indotta a pazientare ancora un po’ prima di cominciare a ridurre gli acquisti di titoli a sostegno dell’economia.

Nel mese di settembre sono stati creati solo 194 mila nuovi posti di lavoro, contro i 500 mila previsti dagli analisti. É la crescita più bassa dell’anno. Molto meno anche dei 366 mila del mese di agosto, cifra rivista in forte aumento, per non parlare del milione di nuovi posti di giugno e luglio.

All’appello mancano ancora 5 milioni di lavoratori rispetto ai livelli pre-pandemia, quando il mercato  era nella sua forma migliore. Il dato positivo è che la disoccupazione è scesa dal 5,3% di agosto al 4,8%, mentre i salari sono aumentati, a causa però della carenza di manodopera. La colpa della frenata è attribuita dagli esperti agli effetti della variante Delta e alle limitazioni delle catene di fornitura globale.

Ma ci sono motivi per essere ottimisti e per sperare in dati migliori già da ottobre: la rilevazione è stata fatta a metà settembre, quando la pandemia aveva toccato la sua vetta, spingendo molti disoccupati a non cercare lavoro e molte persone a non spendere in attività di piacere, dai ristoranti ai viaggi. Molte scuole inoltre hanno chiuso, impedendo il ritorno al lavoro di almeno un genitore. Insomma, l’atteso ritorno alla normalità non c’è stato.

Ma poi gli Usa hanno visto migliorare la curva dei contagi, che ora sono scesi a 1683 al giorno, con un calo dell’11% nell’ultima settimana, nonostante sia pienamente vaccinato solo il 56,2% della popolazione.

Per questo Joe Biden ha preferito guardare con ottimismo al bicchiere mezzo pieno, sottolineando nel suo discorso alla Casa Bianca che i salari sono aumentati e per la prima volta dal marzo del 2020 il tasso di disoccupazione è sceso sotto il 5%, pur riconoscendo che resta ancora “molto da fare”. Ma, ha insistito, nei suoi otto mesi di presidenza sono stati creati quasi cinque milioni di posti di lavoro e il trend resta “solido”. “La ripresa prosegue”, ha assicurato.

Se le ultime cifre sul lavoro sono una brutta notizia per il presidente, nello stesso tempo sono anche un argomento a suo favore per i suoi titanici piani di investimento, che a suo avviso dovrebbero garantire una crescita stabile restituendo all’America il suo ruolo di leader globale. Per questo ne ha approfittato per sollecitare la rapida approvazione del piano da 1000 miliardi sulle infrastrutture, sostenuto anche dai repubblicani, e quello per welfare e clima, su cui i dem stanno negoziando una riduzione  della spesa da 3500 miliardi a circa 2000.

Ma Biden e il suo partito hanno davanti un’altra difficile, duplice sfida nel giro di due mesi: alzare il tetto di un debito pubblico di oltre 28 mila miliardi di dollari per evitare il primo default della storia Usa e rifinanziare per un anno le attività del governo.

L’accordo con i repubblicani per aumentare il tetto di 480 milioni di dollari consente di arrivare sino al 3 dicembre, come pure quello per evitare lo shutdown. Il problema, e la resa dei conti, sono solo rinviati di poche settimane.

(di Claudio Salvalaggio/ANSA).

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