Debito e aborto, doppia vittoria per Biden

epa08925262 Vice President Elect Joe Biden is seen on television as Speaker of the House Nancy Pelosi delivers remarks during a press conference inside the US Capitol in Washington, DC, USA, 07 January 2021. Speaker Pelosi called for the removal of US President Donald J. Trump either by the cabinet invoking the 25th amendment or possibly through the House taking up articles of impeachment. EPA/SHAWN THEW

WASHINGTON, 07 OTT – Boccata di ossigeno per Joe Biden. Dal Congresso e dal Texas arrivano le prime due buone notizie dopo settimane di bufera sulla Casa Bianca. In Senato infatti è stato raggiunto l’accordo per innalzare il debito, allontanando l’incubo del primo default della storia Usa.

Mentre un giudice distrettuale di Austin ha sospeso temporaneamente la stretta texana sull’aborto che il presidente americano aveva liquidato come “un gravissimo attacco ai diritti delle donne”.

C’è dunque da essere moderatamente soddisfatti alla Casa Bianca, anche se è davvero presto per parlare di schiarita dopo un periodo nero caratterizzato dal caotico ritiro dall’Afghanistan, da una pandemia che continua ad attanagliare gli Stati Uniti, da una vera e propria crisi umanitaria al confine col Messico e dalla difficoltà del presidente di far avanzare la sua agenda economica.

Così la popolarità di Biden continua ad essere in caduta libera: l’ultimo sondaggio della Quinnipac University conferma un crollo verticale, con solo il 38% degli americani che approva l’operato del presidente. Tre settimane fa il rating era al 42%, in febbraio al 50%.

Ad annunciare l’accordo sul tetto del debito è stato il leader della maggioranza democratica al Senato Chuck Schumer: sarà temporaneamente innalzato fino ai primi di dicembre, evitando una clamorosa bancarotta che avrebbe conseguenze catastrofiche non solo sull’economia americana ma sull’intera economia mondiale.

L’intesa è stata resa possibile grazie al passo indietro dei repubblicani che per il momento hanno deciso di ammorbidire la linea dell’ostruzionismo ad oltranza. Segno che i moniti ripetutamente lanciati negli ultimi giorni da Biden hanno sortito qualche effetto. Sul piatto dunque verranno Messi altri 480 miliardi di dollari, innalzando l’attuale limite pari a 29 mila miliardi di dollari. Il presidente americano avrà così altri due mesi per tentare di condurre in porto la sua agenda economica, a partire dal maxi piano sulla infrastrutture.

Intanto dalla magistratura statunitense è arrivato un sonoro schiaffo al Texas e al suo governatore trumpiano, Greg Abbott: un giudice distrettuale federale ha sospeso temporaneamente la controversa legge che vieta l’aborto già da sei settimane di gravidanza, al primo battito del feto. É stata accolta così la richiesta del Dipartimento di giustizia che aveva presentato un’azione legale contro il provvedimento considerándolo incostituzionale, nonostante la Corte Suprema non si sia opposta alla sua entrata in vigore.

Un punto a favore di chi si batte per i diritti delle donne, dunque. Quei diritti per cui decine di migliaia di americani e americane sono scesi in piazza lo scorso weekend in ogni angolo del Paese, per protestare contro le restrizioni sull’aborto introdotte in molti stati Usa a guida repubblicana e manifestare preoccupazione per il destino della storica sentenza del 1973 della Corte Suprema che legalizzò  l’interruzione della gravidanza.

Oggi però lo scenario è cambiato, con un’Alta Corte a maggioranza conservatrice dopo le nomine dell’ex presidente Donald Trump. Anche se gli occhi per il momento sono rivolti alla Corte d’Appello presso cui lo stato del Texas ha presentato a sua volta ricorso. Una battaglia legale, dunque, che rischia di andare avanti ancora per mesi.

(di Ugo Caltagirone/ANSA/ANSA).

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