Renzi e Calenda per Gualtieri. Il Pd lancia il modello Siena

Carlo Calenda durante una conferenza stampa nella sede del suo comitato elettorale, Roma
Carlo Calenda durante una conferenza stampa nella sede del suo comitato elettorale, Roma, 4 ottobre 2021. ANSA/ETTORE FERRARI

ROMA. – Matteo Renzi muove la prima pedina sullo scacchiere dei ballottaggi e si schiera nella Capitale per Roberto Gualtieri. Poco dopo anche Carlo Calenda annuncia – senza dare “indicazioni di voto urbi et orbi” – che personalmente, voterà il dem. L’aspirante sindaco del centrosinistra punta a raccogliere attorno a sé i sostenitori dei due sconfitti al primo turno, il leader di Azione e Virginia Raggi.

Ma la convergenza dei due bacini elettorali, considerata “naturale” dal PD, trova ostacoli nelle frizioni al vertice dei partiti di riferimento: da un lato il leader di Azione che sprona i democratici ad allontanarsi dal Movimento e chiede (e ottiene) rassicurazioni sull’assenza dei 5 stelle nella futura giunta romana di centrosinistra; dall’altro il capo M5s Giuseppe Conte che, pur escludendo apparentamenti ai ballottaggi, gli dà dell’arrogante.

Ma il segretario del Pd Enrico Letta non ha dubbi: per vincere bisogna esportare “il modello Siena” nei Comuni, allargando tanto a Iv e Calenda quanto a Conte. L’ex ministro dello Sviluppo Economico dei governi Renzi e Gentiloni, considerato da molti l’ago della bilancia per l’esito della sfida romana, si sbilancia: “Il problema” di Michetti “non è che sia neofascista” bensì “che é totalmente incapace. Voterò Gualtieri perché mi corrisponde di più”, nonostante “i tanti dubbi che ho sulla sua classe dirigente e il suo programma”. La condizione, però, resta la stessa: mai i cinque stelle in giunta.

Un atteggiamento “quanto meno arrogante”, a detta di Conte, il quale ribadisce il no agli apparentamenti ma rimarca al contempo la linea del Movimento: “All’orizzonte non c’è nessuna possibilità di collaborare con un’eventuale giunta di centrodestra”.

Letta nei prossimi giorni contatterà entrambi ed anche Matteo Renzi, insomma “tutti coloro che rappresentano partiti e movimenti con cui si può dialogare nelle città che vanno al ballottaggio. Non proporremo apparentamenti o accordi di governo basati su posti o assessorati – dice anche lui -, faremo una proposta ai cittadini”.

Nel frattempo, a Roma, Gualtieri gioca su due tavoli: da un lato conferma – come chiesto da Calenda – che nella sua giunta non ci saranno 5 stelle, dall’altro annuncia che “presto” sentirà Conte e che la legalità, cavallo di battaglia dei pentastellati, sarà il suo “assillo”. II candidato dem parla con “rispetto” anche di Raggi: “Riconosco l’impegno e la determinazione della sindaca”.

In un contesto, come quello romano, in cui l’asse giallorosso deve ancora dimostrare la sua tenuta (innumerevoli gli scontri tra M5s e Pd sul territorio dall’indagine sul ‘Mondo di Mezzo’ in poi) proprio il bacino elettorale del capo di Azione potrebbe fare la differenza. E lo sa bene anche il centrodestra, con Michetti che si fa avanti: “Io e Calenda abbiamo entrambi un programma del fare” e noi “rappresentiamo la novità”.

Nessun commento diretto sulle esternazioni dell’ex ministro: “Io non ho partorito un solo insulto o provocazione – si limita a sottolineare l’avvocato ‘tribuno’ -. Se il clima deve essere di quelli che si ammazzano durante la campagna elettorale e poi vanno a braccetto non è credibile, perché questo significa che sono disposti a tradire il cittadino”.

Michetti nei prossimi giorni andrà a prendere un caffè con la sindaca Virginia Raggi, che ha accettato il suo invito, ma al contempo è in contatto anche con l’altro sfidante. Se i pretendenti al Campidoglio cercano di tenere bassi i toni, la tensione sale a livello nazionale: “Se a Roma dovesse vincere Michetti ci sarebbe un palco su cui la Meloni sarebbe la principale a festeggiare con tutto il mondo, magari anche Fidanza…”, punge Letta tirando in ballo l’inchiesta di Fanpage. “L’adrenalina lo trasforma in un giustizialista” su “una vicenda i cui contorni giudiziari e giornalistici sono tutti ancora da accertare”, ribatte da FdI Fabio Rampelli.

(di Paola Lo Mele/ANSA)

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