Usa, Australia e Venezuela, è #MeToo nel calcio donne

Giocatrici della nazionale femminile australiana

ROMA.- Il  #Me Too è arrivato anche nel calcio femminile, prima o poi doveva succedere e adesso, dopo il caso del tecnico Paul Riley, accusato di abusi e molestie dalle sue giocatrici del North Carolina Courage, dagli Usa al Venezuela fino all’Australia, si moltiplicano le denunce. Che non riguardano soltanto ciò che fanno, o propongono i coach alle loro calciatori, e certi apprezzamenti, ma anche episodi di bullismo e di molestie all’interno delle squadre e quindi fra le varie atlete.

É questo il caso denunciato dalle ex nazionali australiane Lisa De Vanna e Rhali Dobson, che al “Sydney Daily Telegraph” hanno denunciato quelle che il giornale definisce “orribili vessazioni” subite da parte delle ex compagne di squadra. “Sono stata molestata sessualmente? Sì. Sono stata vittima di bullismo? Sì? Ostracizzata? Sì. Ho visto cose che mi hanno messo a disagio? Sì”, ha raccontato la De Vanna, che ha anche riferito di molestie sessuali sotto la doccia.

I suoi racconti sono stati confermati e supportati da una ex collega, Elissia Carnavas, e dalla sua ex manager, Rose Garofano. La Dobson ha anche denunciato di aver subito delle molestie appena arrivata in squadra. Tutte e due hanno spiegato di aver deciso di parlare “perché fatti del genere avvengono tuttora”. La federcalcio australiana ha già annunciato l’apertura di un’inchiesta che sarà condotta all’insegna della tolleranza zero.

Ha rotto il muro del silenzio anche la nazionale del Venezuela, con in prima fila la 22enne attaccante dell’Atletico Madrid Deyna Castellanos. In seno alla ‘Vinotinto’ gli abusi, ma in un comunicato diffuso dalle giocatrici si parla anche di “stupro” sarebbero cominciati nel 2008 e andati avanti fino l 2017. A commetterli sarebbe stato il tecnico, che nelle nazionali venezuelane ha lavorato anche a livello giovanile,  Kenneth Zseremeta, di origini panamense e che poi ha guidato anche la selezione del suo paese.

Contro di lui vengono mosse accuse di “assedio e abuso fisico, psicologico e sessuale contro giocatrici, comprese delle minorenni. L’anno scorso, nel 2020 – è scritto nella nota delle calciatrici venezuelane –  una delle nostre compagne ci ha rivelato di essere stata abusata sessualmente fin da quando aveva 14 anni, da Zseremeta. Questi abusi sono andati avanti finché non è stato esonerato. É stata dura assimilare tutto ciò, perché molte di noi si sono sentite in colpa per non essersi accorte di nulla”.

La lettera aperta sui social si chiude con un appello alla Fifa “affinché si muova per fare in modo che questo allenatore venga escluso dal mondo del calcio femminile”. E magari affinché si muova per capire se poi Zseremeta si sia comportato allo stesso modo anche dopo l’esonero e il passaggio alla guida di altre nazionali (anche quella della Repubblica Dominicana).

Intanto negli Usa si è dimesso il presidente del Washington Spirit, Steve Baldwin, dopo che il tecnico della squadra della capitale, Richie Burke, era stato cacciato dopo un’indagine della National Women’s Soccer League sulle accuse di molestie a suo carico. Dopo questo e il caso Courage, tutte le partite in programma questo fine settimana negli Usa sono state sospese. E la Fifa ha annunciato di aver aperto anche un’inchiesta.

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