Ue punta a alleanza volenterosi contro caro-prezzi gas

Una conduttura del gasdotto Nord Stream 2

BRUXELLES.  – Un’alleanza di volenterosi contro la crisi energetica e il rincaro dei prezzi del gas. L’Unione Europa punta a fare un passo avanti decisivo nel mese di ottobre su un dossier che non allarma solo il governo italiano e che, nelle stime che circolano a Bruxelles, è destinato a restare “caldo” fino alla prossima primavera.

I leader europei ne parleranno nella cena informale organizzata in serata nel castello di Brdo, in Slovenia. La settimana prossima, invece, la Commissione europea presenterà la sua Toolbox (la gamma di strumenti per far fronte al caro bollette) per fornire delle linee guida sulle misure.

Il Consiglio europeo del 21 e 22 ottobre, infine, potrebbe delineare una prima risposta. Il tema è delicato, anche perché i Paesi Ue finora si sono mossi in ordine sparso. E allora Bruxelles potrebbe virare su un’azione volontaria, quella di un accordo che punti a mettere da parte riserve strategiche di gas con l’obiettivo di calmierare i prezzi.

Il punto, ben chiaro ai vertici dell’esecutivo europeo, è che l’Ue non può muoversi su questa crisi alla stessa maniera che sui vaccini. In primis perché arrivare a un allineamento delle posizioni degli Stati membri, a dispetto di quanto avvenuto sul Covid, è quasi impossibile. E poi c’è un dato: i contratti energetici non sono appannaggio di attori pubblici ma vengono conclusi da aziende private.

Un approccio realmente europeo, spiegano a Bruxelles fonti che si occupano del dossier, ha una strada lunga davanti a sé, destinata a concludersi non prima del 2023. Così come non è percorribile, da qui ai prossimi mesi, la strada della modifica del regolamento europeo nel settore energetico.

Eppure  “I prezzi dell’elettricità sono alti a causa dei prezzi del gas e dobbiamo esaminare la possibilità di separare questi due elementi all’interno del mercato perché abbiamo un’energia molto più economica, come ad esempio le rinnovabili”, la presidente della commissione Ursula von der Leyen punta a “disaccoppiare” il corso dei prezzi dell’elettricità da quelli del gas.

“Dobbiamo esaminare la possibilità di separarli all’interno del mercato perché abbiamo un’energia molto più economica, come ad esempio le rinnovabili”, spiega. Ma la strada è in salita.

Per rispondere ad una situazione straordinaria, secondo chi ha dimestichezza con il dossier, è la strada della volontarietà ad essere più percorribile, quella che porta ad un’intesa tra Paesi per acquistare e stoccare gas con la possibilità di metterlo sul mercato in caso di nuove crisi. L’effetto sarebbe quello di calmierare rapidamente i prezzi del metano, e quindi anche dell’elettricità.

“Per il gas dipendiamo per il 90% dalle importazioni e per il petrolio per il 97%, siamo quindi molto dipendenti dai fornitori esterni”, puntualizza von der Leyen. Certo, gli effetti della crisi energetica non sono stati unitari in Europa. I Paesi membri che hanno riserve energetiche di gas sono circa 14. In Italia, invece, la fiammata dei prezzi di elettricità e benzina non si ferma. Sul fronte del petrolio il Brent sfonda gli 81 dollari a barile, il  Wti del Texas sale a 77,7 con un aumento dello 0.12% rispetto a ieri.

La benzina, secondo le rilevazioni del Mite, in una settimana è aumentata di 10 centesimi: oggi un litro, al self, costa 1,687. Maxi-rincaro anche per il diesel, salito di 13 centesimi a 1,537 euro al litro. Il Gme, infine, registra un prezzo medio di acquisto dell’energia alla Borsa elettrica, pari a 200,22 euro Mwh, con un aumento del 16% rispetto alla precedente settimana.

La Spagna non naviga in acque migliore, con un costo dell’elettricità che balzerà a 228,59 euro per megawattora.  Non a caso Madrid come anche Parigi sono i più ferrei fautori di un acquisto collettivo europeo per lo stoccaggio di gas. Proposta che piace all’Italia ma non ai Paesi del Nord, più attenti alla soluzione delle rinnovabili e meno in emergenza.

Il dossier sarà centrale a partire dal vertice di Brdo. Dove sul tavolo finirà anche il gasdotto Nord Stream 2, che collega Russia e Germania e, in queste ore, ha iniziato la sua fase di riempimento.

(di Michele Esposito/ANSA)

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