Al vertice Ue con Draghi spinta alla difesa comune

La presidente della Commissione Ursula Von Der Leyen

BRDO – L’urgenza di rafforzare la difesa comune europea e l’autonomia strategica dell’Ue, per affermare con più forza il ruolo dell’Unione europea sullo scacchiere internazionale. Ecco il menù della cena informale dei ventisette leader dell’Ue, riuniti per due giorni in Slovenia in occasione del vertice con i Paesi dei Balcani occidentali.

La discussione sarà probabilmente dominata dal tema della risposta europea all’aumento dei prezzi dell’energia. Ma anche sulla politica estera e la difesa comune, sulla quale spinge con decisione Mario Draghi, i ventisette proveranno a trovare una difficile linea condivisa di fronte a sfide come quelle poste dalla Cina e da Aukus, il patto di sicurezza tra Usa, Regno Unito e Australia che ha tagliato fuori l’Ue.

Nella cornice del castello di Brdo, sotto una pioggia a tratti battente, si ritrovano i leader ospiti del primo ministro sloveno Janez Jansa. Il summit, uno degli ultimi della cancelliera Angela Merkel, pone l’accento sulla politica estera comune e in particolare sulla difesa, da rafforzare – la presidente della Commissione Ursula Von Der Leyen ne parla con il segretario del Nato Jens Stoltenberg – nel solco di una maggiore cooperazione Nato-Ue.

La consapevolezza è che la crisi afghana e le implicazioni umanitarie e di sicurezza che ne derivano confermino l’urgenza di accelerare e pianificare le future strategie di intervento internazionale dell’Unione europea. E’ questa la linea che Draghi difenderà, anche in vista del G20 del 12 ottobre sull’Afghanistan.

La politica estera è da sempre un nervo scoperto per l’Ue, che ricerca una posizione comune anche rispetto alle conseguenze del patto Aukus sulla regione indo-pacifica. I leader tornano a vedersi dopo mesi in cui il Vecchio continente, sui principali dossier mondiali, si è mosso in ordine sparso, a partire dalle relazioni con gli Usa e la Cina.

E così si prova a riallinearsi, riaffermando ad esempio – nel giorno in cui Emmanuel Macron vede il segretario di Stato americano Antony Blinken in un tentativo di disgelo dopo le tensioni per Aukus – che l’Europa debe collaborare ancora più strettamente con Washington, a cominciare dai dossier tecnologici.

Quanto alla Cina l’atteggiamento dell’Ue non può prescindere dalla prudenze anche perché, spiega una fonte di primo piano, Pechino a livello commerciale è un concorrente ma anche un partner. Dunque, l’obiettivo è muoversi in sinergia: più l’Europa sarà unita nel suo approccio verso Pechino più questo approccio sarà forte, si rimarca nei corridoi dell’esecutivo europeo, con una linea sposata dal governo italiano.

Il vertice in programma mercoledì mattina con sei leader dei Balcani occidentali, che vedrà la partecipazione anche di rappresentanti delle istituzioni finanziarie internazionali, punta intanto a segnare un passo avanti innanzitutto nel percorso di avvicinamento di Albania e Macedonia del Nord. Anche su questo dossier non tutte le posizioni dei leader Ue sono allineate.

La Commissione punta ad avviare i negoziati per l’ingresso nell’Unione di Tirana e Skopje entro la fine dell’anno. Sull’adesione vera e propria non ci sono date: molto dipenderà anche dal percorso di riforme dei Paesi balcanici. Ma Bruxelles accelera sugli investimenti nella regione che è da anni tra i target economici proprio del governo cinese.

(dell’inviata Serenella Mattera/ANSA)

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