Colbrelli: “Roubaix eroica”, 7mila calorie per un trionfo

Sonny Colbrelli taglia vittorioso il traguardo della Parigi-Roubaix.
Sonny Colbrelli taglia vittorioso il traguardo della Parigi-Roubaix. (Photo by FRANCOIS LO PRESTI / AFP)

ROMA- – “Ero pieno di fango, sembravo mia moglie quando si fa la maschera di bellezza…”. Il giorno dopo la storica vittoria in un’edizione della Parigi-Roubaix che lui stesso ha definito “eroica”, Sonny Colbrelli ha scherzato sulle condizioni in cui ha tagliato il traguardo.

Adesso che il gregario è diventato campione, entrando nella leggenda del ciclismo, c’è un motivo in più per credere nelle storie a lieto fine. La sua ha i contorni della favola che emerge dalla mota della corsa più dura e massacrante. Per festeggiare “mi sono concesso un paio hamburger e tre birre”.

Sgarro alla dieta meritato, dopo una gara nella quale si bruciano “un paio di chili, circa 7mila calorie”. L’obiettivo per il 2022 è “vincere la Milano-Sanremo”. Perché no. Del resto da quando Mario Draghi siede a Palazzo Chigi lo sport italiano via benissimo. “E allora che resti Draghi a lungo” è l’augurio. Se il premier fosse un ciclista sarebbe “un passista veloce. Come me…”.

Sul trono della classica delle classiche un corridore italiano non sedeva da ben 22 anni. L’ultimo era stato Andrea Tafi, vittorioso quando il nuovo eroe Colbrelli ne aveva solo 9.

Come poteva immaginare il ragazzo di Desenzano del Garda che sarebbe stato lui a interrompere quel sortilegio, diventando il nuovo fenomeno dalla faccia sporca (di fango)? “Era la mia prima Roubaix e chissà quando comincerò a credere veramente di averla vinta. Mi sono stupito anche io, vincere alla prima non è roba da poco”, continua a ripetere Colbrell.

“Ho iniziato senza alcuna pressione, volevo solo divertirmi in una gara che ho sempre sognato – le sue parole -. Mi sentivo meglio dopo ogni chilometro, ho voluto provare a cogliere la mia occasione, attaccando un po’ prima. La squadra mi ha spinto oltre ogni limite”. Colbrelli ha fatto tesoro delle esperienze altrui. “Guardando le passate edizioni – confessa – ho imparato che quello era un buon momento per provarci. Ho lavorato bene con Van der Poel e sono stato fortunato a non avere contrattempi; sono quasi caduto un paio di volte, ma ero molto concentrato e sono rimasto in piedi. Poi ho dato tutto quello che mi restava”.

Il belga Florian Vermeersch, giunto secondo, poteva beffarlo: “Non ricordo neanche il suo nome, è giovane, l’avevo visto poco prima”. Ha ammesso che non sapeva come si sarebbe comportato in volata: “Esatto, e infatti il ragazzino ci stava infilando. Meno male che poi ho avuto io la meglio”.

Fino a 20 anni, la vita di Sonny si è divisa fra il lavoro di metalmeccanico in catena di montaggio e quello di corridore dilettante: con la bici, ottiene buoni risultati nelle corse in linea e, nel 2012, viene promosso professionista nella Colnago-Csf Inox, dopo un paio di stagioni da stagista. Proprio nel 2012 partecipa al suo primo Giro d’Italia, partito dalla Danimarca. Nel 2014 è l’anno della prima vittoria al Giro di Slovenia, seguono i trionfi nel Memorial Pantani, al Giro dell’Appennino e nella Coppa Sabatini.

Colbrelli partecipa per la prima volta ai Mondiali nell’edizione di Ponferrada, chiudendo 13/o. Ha cambiato due sole casacche, Sonny: quella dell’italiana Bardiani e — dal 2017 — quella del team World Tour arabo Bahrain-Merida.

L’origine del suo nome è riconducibile alla simpatia che la mamma nutriva per Sonny Crockett, il poliziotto dell serie tv “Miami Vice”.

I primi passi del Colbrelli corridore sono da velocista, successivamente si trasforma in specialista delle gare in linea, come confermano le vittorie di quest’anno al Campionato italiano assoluto, al Giro del Benelux, poi agli Europei di Trento. Il trionfo nel velodromo di Roubaix è la ciliegina sulla torta che premia una carriera in continua ascesa, vissuta prima da gregario e oggi da protagonista.

Da piccolo era obeso e miope, non ha mai nascosto la passione per la Juve. La mamma, Fiore, ricorda ancora cosa le risposero i dirigenti della squadra ciclistica del paese, quando lei andò a chiedere se potevano far gareggiare il figlio. Una dieta per Sonny e tutto si normalizzò. Colbrelli è sposato con Adelina e ha due figli, Vittoria e Tomaso, che hanno 3 e un anno. Il “Cobra” sa fare anche il padre.

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