Presidente Mattarella: “Si abbia il coraggio di modernizzare l’Italia”

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della cerimonia di inaugurazione dell'anno accademico 2021-2022 dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca.
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della cerimonia di inaugurazione dell'anno accademico 2021-2022 dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca. (Ufficio Stampa e Comunicazioni Quirinale

ROMA. – E’ l’ora “di modernizzare l’Italia” senza paure, guardando al futuro per guidare un cambiamento che se non sapremo cogliere ci “travolgerà”. Ecco l’invito che il presidente della Repubblica lancia al Paese con l’obiettivo di spronare tutte le categorie a non disperdere l’occasione offerta dai fondi europei del Recovery.

Un appello all’ottimismo accompagnato da un richiamo ad uscire dagli “orizzonti angusti” per quanti sono ancora timorosamente bloccati nell’inerzia, o, peggio, a quanti – ancora troppi in Italia – vogliono che nulla cambi. Sergio Mattarella sviluppa la sua riflessione da Milano e forse non a caso da una Università, la Bicocca, il cui motto è “audentes fortuna iuvat” (tradotto ormai efficacemente nel “la fortuna aiuta gli audaci”).

Ed è proprio l’università il filo conduttore dell’intervento del capo dello Stato che vede negli atenei il vero motore della crescita del Paese. “I mutamenti vanno accettati e condotti per non esserne travolti in maniera inconsapevole. Questo fa pensare – spiega Mattarella – che coloro che rifiutano un orizzonte ampio pretendono di chiudersi in un orizzonte angusto.

Di questi mutamenti gli atenei sono luogo privilegiato, per questo le università, con il succedersi del tempo e delle varie generazioni di studenti, che mutano non soltanto la condizione umana ma le sensibilità, le attese e le prospettive, i caratteri, sono luoghi i privilegiati per affrontare il cambiamento e indicarne le prospettive, che vanno governate per il bene comune”.

Il presidente ripete ancora una volta quali siano le prospettive che si stanno aprendo tra affievolirsi della pandemia e i fondi europei in arrivo: “Siamo usciti dalla fase acuta della pandemia. Stiamo uscendo da questa esperienza. Questo è il momento di cogliere l’occasione, grazie alle grandi risorse disponibili e alla riflessione globale che si è svolta in tutto il mondo, come avvenuto, per modernizzare il nostro Paese”.

Infine all’inaugurazione dell’anno Accademico 2021/2022 dell’ateneo di Milano-Bicocca il presidente non poteva non toccare uno dei problemi dell’Italia, il basso numero dei laureati e la disomogeneità sociale della formazione di alto livello: “l’ampiezza dell’offerta formativa non abbia limiti e raggiunga e consenta a tutti la possibilità di studi universitari, non solo perché il nostro Paese deve ampliare la percentuale dei suoi laureati ma anche perché la possibilità offerta a tutti di poter accedere agli studi universitari consentirà al nostro Paese di far esprimere talenti che altrimenti resterebbero inespressi, con danno grave per il nostro Paese e per l’intera nostra società”. Per questo “le università devono raccogliere la sfida della modernità”.

(di Fabrizio Finzi/ANSA)

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