Al via G20 Spazio. Colao: “Asset sviluppo economico”

Vittorio Colao Ministro all'innovazione tecnologica entra a palazzo Chigi per il consiglio dei ministri.
Vittorio Colao Ministro all'innovazione tecnologica entra a palazzo Chigi per il consiglio dei ministri. Roma 16 settembre 2021 ANSA/MASSIMO PERCOSSI

ROMA. – L’Italia porta la Space Economy sul tavolo dei grandi della Terra: lo farà il prossimo 30 e 31 ottobre, al G20 di Roma, recapitando ai leader dei venti Paesi più industrializzati del mondo un documento che accende un faro sull’importanza del settore per l’economia globale e la necessità di inserirlo stabilmente nell’agenda del summit. A chiederlo sono i rappresentanti delle agenzie spaziali dei Paesi del G20 e delle principali organizzazioni spaziali internazionali, riuniti a Roma per il ‘G20 Space Economy Leaders Meeting 2021’.

“La Space Economy genera investimenti pari a 447 miliardi di dollari: il settore è cresciuto del 4,4% nel 2020 e ci aspettiamo che arrivi a 1 trilione di dollari nei prossimi dieci anni”, ha detto il ministro per l’Innovazione Tecnologica e la Transizione Digitale con delega allo Spazio e all’Aerospazio, Vittorio Colao.

“Le tecnologie spaziali devono essere considerate dal governo un asset fondamentale che può aiutare la società in molti ambiti e a mitigare gli effetti della pandemia. Inoltre le tecnologie spaziali possono essere usate per colmare il gap digitale e contribuire alla sfida del cambiamento climatico”.

“L’evento di oggi – ha aggiunto Colao – è importante per l’Italia per via del contributo che il nostro Paese ha dato alla scienza e alla conoscenza, grazie alla partecipazione a importanti missioni e progetti scientifici. Siamo stati il terzo Paese nel mondo a lanciare un satellite in orbita. Siamo tra i principali contribuenti dei programmi dell’Agenzia spaziale europea.

Abbiamo un’industria spaziale fiorente con 7.000 professionisti, 200 aziende e 2 miliardi di euro di investimenti. Grazie alla nostra posizione geografica strategica siamo un ponte tra l’Europa e il continente africano. Negli ultimi 20 anni abbiamo costruito importanti relazioni diplomatiche con le altre agenzie spaziali nell’esplorazione spaziale, ricerca, sistemi tecnologici e satelliti”.

Per il futuro, Colao individua tre sfide principali da affrontare: “stabilire le linee guida per il traffico satellitare, per contribuire a un uso sostenibile dello spazio; ridurre l’impatto che le attività spaziali hanno sull’ambiente, con particolare attenzione rivolta ai detriti spaziali; regolamentare il settore dell’esplorazione e della colonizzazione spaziale”.

‘Lo spazio per le persone, il Pianeta e la prosperità’ è il titolo scelto per questa seconda edizione, organizzata dall’Agenzia spaziale italiana (Asi) proprio in linea con i tre pilastri del prossimo G20: ‘People, Planet, Prosperity’. “L’incontro dei leader del G20 della Space Economy di quest’anno è stata un’occasione perfetta per alzare il livello di attenzione sul ruolo che lo Spazio e la Space Economy può fornire agli obiettivi del G20 e al futuro della nostra società”, ha dichiarato il presidente dell’Asi, Giorgio Saccoccia.

“Sappiamo che il processo di inserimento della Space Economy nell’agenda del G20 può richiedere del tempo, ma siamo determinati a continuare in questa direzione”.

Hanno preso parte all’evento anche i leader delle principali agenzie spaziali (da quella europea a quella americana, da quella cinese a quella russa) insieme ai rappresentanti di diverse organizzazioni internazionali. Tutti hanno sottolineato che dati, tecnologie e infrastrutture spaziali sono sempre più legati ad aree vitali per la società (come salute, ambiente, clima, trasporti, comunicazioni, agricoltura) e portano occupazione, aumento delle opportunità e migliori standard di vita: per questo devono diventare sempre più accessibili, in modo che tutta l’umanità possa godere di questi benefici.

Tra i punti chiave del meeting, particolare rilievo è stato posto sui cambiamenti climatici e sui progetti di sviluppo sostenibile favoriti da tecnologie e applicazioni spaziali, anche in vista della prossima riunione COP26 co-presieduta da Italia e Regno Unito.

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