Champions: rimpianto Inter, Real vince all’ultimo minuto

Rodrygo all'89 segna il gol decisivo per la vittoria del Real Madrid sull'Inter al Meazza.
Rodrygo all'89 segna il gol decisivo per la vittoria del Real Madrid sull'Inter al Meazza.. ANSA / MATTEO BAZZI

MILANO. – L’Inter a testa bassa e piena di rimpianti esce sconfitta da San Siro. Vince il Real Madrid, con un gol all’ultimo minuto, di Rodrygo su assist di Camavinga. Ennesima intuizione di Carlo Ancelotti, perché la rete porta la firma di due giocatori entrati nella ripresa. Qualche dubbio invece per le decisioni di Inzaghi che inserisce Vidal, mai in partita, toglie Perisic per Di Marco e richiama Lautaro per Correa.

E’ un ko immeritato quello dell’Inter, capace di dominare i blancos per tutto il primo tempo e per gran parte del secondo. Ma la pecca più grande che condanna i nerazzurri sono gli errori nell’ultimo tocco. Contro il Real bisogna sfruttare ogni spiraglio, ogni momento di debolezza o appannaggio, serve essere glaciali. Guai a tenere la partita aperta, i rischi sono troppo grossi. E così è stato.

Molti meriti vanno a Courtois, decisivo nel negare il gol a Dzeko e Lautaro, l’Inter però poteva e doveva essere più spietata. C’è rammarico ma deve esserci anche la consapevolezza che questa squadra può davvero imporsi con qualunque avversario. E stasera lo ha dimostrato, nonostante il risultato.

L’Inter scende in campo con personalità, idee chiare, consapevolezza. Sa di poter fare bene, tiene il baricentro alto, concentrata in difesa e propositiva in attacco: 45 minuti che sfiorano la perfezione, manca solo il gol, la partita resta sullo 0-0 mentre i nerazzurri avrebbero meritato ampiamente il vantaggio.

La difesa soffre pochissimo e il recupero di Bastoni, in campo titolare, dà sicurezza al reparto. Brozovic e Barella fermano tutte le inziative di Valverde e Modric, Ancelotti prova anche a cambiare fronte ai due ma la situazione resta immutata. E’ l’Inter a fare la partita. E se Handanovic non viene quasi mai chiamato in causa, Courtois deve imporsi più volte sui tentativi di Dzeko e Lautaro.

Al 9′ il bosniaco, servito di prima intenzione da Lautaro, conclude da posizione ravvicinata ma il portiere del Real devia con i piedi. Dieci minuti più tardi, cross perfetto di Perisic e Lautaro dal centro dell’area di testa la cosegna a Courtois. Il Real sembra in apprensione, disorientato dal gioco fluido dell’Inter. Ci pensa ancora l’estremo difensore blancos a negare il gol ai padroni di casa respingendo una conclusione di Dzeko dall’interno dell’area. Troppo centrale il tentativo del bosniaco e troppi gol sbagliati contro una squadra di campioni.

L’Inter non colpisce nel momento di difficoltà, non approfitta dell’appannaggio del Real collezionando occasioni non concretizzate. Clamorosa la chance sprecata ad inizio ripresa: sugli sviluppi di un calcio d’angolo, Dzeko stacca di testa, Courtois si supera e respinge poi Skriniar non trova il tap-in. Inzaghi prova a sbloccare la partita inserendo forze fresche. Toglie Perisic e Darmian, per Di Marco e Dumfries, poi Lautaro e Calhanoglu per Correa e Vidal.

Sostituzioni che non convincono perché con l’ingresso del cileno, il centrocampo perde smalto. Anche Di Marco questa volta non sembra la decisione giusta. Lautaro poteva essere più concreto ma tolto lui, l’attacco ha inciso meno. Il Real prende così maggiore iniziativa.

I pericoli più grossi per l’Inter arrivano da Vinicius e i suoi dribbling rapidi ma De Vrij e Skriniar fanno buona guardia. A dieci minuti dalla fine Ancelotti richiama Modric, stanco e poco incisivo, per Camavinga e il numero 10 blancos viene salutato dall’applauso di tutto il pubblico di San Siro. Scelta decisiva, perché dai suoi piedi, all’esordio in Champions League parte il passaggio per Rodrygo che insacca. Impossibile provare a recuperare, mancano solo due minuti e l’Inter ci riproverà al ritorno al Bernabeu.

Lascia un commento