Produzione sopra i livelli pre-Covid, piú 7% in un anno

Una operaia in un impianto industriale. (ANSA)

ROMA. – La ripresa si consolida con la produzione industriale che conferma la fase di recupero arrivando a superare i livelli pre-Covid. Un segnale decisivo che mostra quanto a “tirare” siano tutti i settori manifatturieri imprimendo una spinta al Pil.

A luglio scorso la produzione industriale è aumentata dello 0,8% rispetto a giugno, mentre su base annua si è  registrata una crescita del 7% che fa segnare rispetto a febbraio 2020, mese antecedente l’inizio dell’emergenza sanitaria, un livello superiore dell’1,5%.

A certificare “la dinamica favorevole” è l’Istat e di questi nuovi dati positivi si terrà conto nella NaDef , la nota di aggiornamento del documento di programmazione economica e finanziaria in arrivo il 27 settembre.  Per ora, la crescita giá  acquisita nel 2021, e cioé  quella che si avrebbe con variazioni pari a zero nei prossimi trimestri, é infatti del 4,7%. Ad un soffio dunque dal 5% ma neanche troppo lontana dal 6% che si inizia ad ipotizzare.

Sempre l’Istat oggi ha rilevato nella Nota mensile di agosto che nel secondo trimestre il Pil ha segnato un incremento congiunturale significativo del +2,7%, superiore a quello medio dell’area euro” (2,2%) “e di Francia e Germania”.

Un risultato che, osserva l’Istituto di Statistica, “riduce ulteriormente il divario rispetto al periodo pre-crisi: la variazione rispetto al livello registrato nell’ultimo trimestre del 2019 resta negativa (-3,8%, circa 16 miliardi) ma vicina a quella di Francia e Germania (-3,2% e -3,3%).

Anche l’export, sempre nel secondo trimestre di quest’anno, mostra una crescita congiunturale per tutte le ripartizioni territoriali: +7,3% per il Nord-est, +3,8% per il Sud e Isole, +3,6% per il Nord-ovest e +0,2% per il Centro. E nel periodo gennaio-giugno l’export mostra una crescita su base annua molto sostenuta e diffusa a livello territoriale e la performance positiva della Lombardia (+22,6%) contribuisce da sola per 6,1 punti percentuali alla crescita su base annua dell’export nazionale.

Insomma,  tutti i principali settori di attività economica mostrano dinamismo: in termini tendenziali crescono in  misura particolarmente marcata i beni intermedi (+11,9%) e con minore intensità i beni strumentali (+7,0%) e quelli di consumo (+5,1%).

“Sono orgoglioso”, dice il ministro della P.a Renato Brunetta “Perché abbiamo dato dei segnali fortissimi in situazioni difficilissime”. “Non è un caso se in questo momento stiamo crescendo più degli altri Paesi in Europa. Forse perché abbiamo sofferto di più, ma anche perché ci siamo rimboccati le maniche meglio degli altri”.

Plaudono i consumatori con il Codacons che parla di “un vero e proprio boom per i beni di consumo” dopo la crisi legata al Covid, con i beni durevoli “in crescita del 9,4% su base annua, e addirittura del 44,2% da inizio anno.

L’Unione Nazionale Consumatori definisce i “dati ottimi” perché “per la prima volta, si registra un valore superiore anche nel confronto con l’ultimo mese pre-pandemia, ossia gennaio 2020”.

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