Us Open, Berrettini sfida Djokovic: “Non mi fermo qui..”

Matteo Berettini rimanda la palla con un rovescio.
Matteo Berettini rimanda la palla con un rovescio. (ANSA)

ROMA. – Matteo Berrettini vola sempre più in alto e non ha intenzione di fermarsi, ora che è approdato ai quarti dell’Us Open. La sfida di domani con Novak Djokovic sta diventando un grande classico di questo 2021 del tennis, con il n.1 azzurro che, per la terza volta in un torneo dello slam, proverà a battere il n.1 al mondo.

Un’impresa alla portata del romano, già sicuro della promozione al settimo posto del ranking mondiale grazie al successo della notte scorsa sul sorprendente tedesco Oscar Otte, ma il serbo, oltre che dalla classe e dalla tenacia, avrà dalla sua anche un’enorme motivazione: la possibilità di completare il Grande Slam, che in era Open è riuscito solo al grande Rod Laver nel 1969, e di conquistare il 21/o major che lo staccherebbe da Roger Federer e Rafa Nadal, fermi a quota 20.

“Da tutti i match giocati con Djokovic ho sempre imparato qualcosa – ha sottolineato Berrettini – e anche dal punto di vista mentale penso di aver fatto uno scatto in più: quello di credere ancora di più in quello che so fare e di poterlo battere. Lui comunque è il giocatore più forte in attività però l’ho messo in difficoltà le ultime volte che ci siamo incontrati e la fiducia c’è”.

“Non mi voglio fermare ora – ha aggiunto l’azzurro, che non si dà per niente per battuto -: sono andato altre volte oltre i quarti di uno Slam, e ora gioco un tennis che mi diverte. Dopo il match con Otte so che salirò al n.7 della classifica Atp. Le Finals si avvicinano e già questo risultato mi pare bellissimo: è il segno che il gran lavoro fatto, senza fermarmi un attimo, mi ripaga. Anche per questo spero, conto che il mio Us Open non sia finito qui”.

Domani a Flushing Meadows il romano vuol cambiare la storia ed è consapevole che per farlo dovrà giocare una gara perfetta e sfruttare ogni minimo passo falso dell’avversario, che finora l’ha sempre battuto in quattro set. E lo stesso serbo sa che per lui non sarà facile perchè, sostiene, “Berrettini è il martello del tennis, è stabilmente nella top ten. Se serve bene, è un duro. Giocheremo il terzo Grande Slam di fila uno contro l’altro, speriamo che il risultato sia lo stesso dei due precedenti”.

Per entrambi, la posta in palio è più elevata del solito e questo porterà l’accento anche sull’aspetto psicologico. Berrettini si sente cresciuto anche mentalmente e questa potrà essere la chiave della sua impresa.

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