Scuola, terzo anno col Covid. Ministro Bianchi: “E’ difficile, ma in aula”

Il ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi in conferenza stampa a Roma
Il ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi in conferenza stampa a Roma, 2 Settembre, 2021. ANSA/FABIO FRUSTACI/POOL

ROMA. – Sarà un “anno difficile, dobbiamo essere in allerta” ma con gli investimenti previsti “saremo in grado di gestire la presenza, che è necessaria”. Il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi fa il punto alla Camera e al Senato, delle misure messe in campo in questi mesi per la ripartenza della scuola, ripresa ieri in Alto Adige e dal 13 settembre al via nella gran parte delle regioni italiane.

Il ministro torna sulla controversa questione dell’eliminazione delle mascherine nel caso di classi completamente vaccinate e spiega che “stiamo ragionando sulle linee guida, quando sarà l’ora accompagneremo i presidi nella gestione di queste situazioni, nessun dirigente scolastico sarà abbandonato”.

Ai senatori che gli fanno notare che la misura potrebbe essere discriminatoria, assicura che non lo sarà ma aggiunge che “il Parlamento è sovrano, laddove ritenete che non sia un invito a vaccinarsi ma che possa essere lesivo, la materia è nelle vostre mani”. Il consigliere del ministro della Salute, Walter Ricciardi, intanto dice che la mascherina a scuola andrà tenuta ancora, “perché anche i vaccinati, in misura molto minore e senza conseguenze gravi, possono comunque trasmettere l’infezione”.

Il ministro Bianchi promuove a pieni voti i test salivari e si augura che vengano estesi oltre le ‘scuole sentinella’, ottenendo subito il plauso di FdI e del sottosegretario della Lega Rossano Sasso, il quale chiede che se ne facciano 500 mila a settimana (al momento ne sono previsti 110 mila al mese).

E soprattutto fa notare come per la prima volta nella storia recente le cattedre non siano state assegnate il 1 settembre ma ben 40 giorni prima, tanto che il primo giorno di scuola tutti gli 857 mila insegnanti saranno regolarmente in cattedra, tranne per le supplenze brevi, di cui si occuperanno i dirigenti scolastici.

Due miliardi sono stati investiti per riaprire le scuole in sicurezza, ricorda il titolare del Ministero di viale Trastevere, e i soldi potranno essere impegnati anche per impianti moderni di aereazione “perchè un conto è tenere aperte le finestre in inverno in Sicilia, altro è tenerle aperte a Bolzano”.

Il 13 settembre, come promesso, partirà la piattaforma per il controllo del green pass al personale scolastico, “è pronta dal 4 settembre ma Sogei si è presa il tempo per il collaudo”. All’inizio del prossimo anno invece, si terrà una Conferenza nazionale sulla scuola, una sorta di Stati generali “dopo 30 anni da quelli che l’allora ministro Mattarella organizzò negli anni Novanta”.

Anche il Commissario per l’emergenza Covid Figliuolo oggi in visita all’hub vaccinale della Asl di Rieti presso lo stabilimento Amazon di Passo Corese, sottolinea l’importanza della scuola in presenza, “è importante per lo sviluppo sociale e culturale dei nostri giovani, anche per un senso di equità e perché c’è il valore aggiunto della socializzazione. I ragazzi hanno bisogno e meritano la scuola in presenza”. Il 92% del personale scolastico e il 70% dei ragazzi tra i 16 e i 19 anni risultano vaccinati.

(di Valentina Roncati/ANSA)

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