Figliuolo: “Italia vaccinata all’80%, ma può non bastare”

Il Commissario per l'emergenza Covid-19 Francesco Paolo Figliuolo in visita all'hub vaccinale della Asl di Rieti presso lo stabilimento Amazon di Passo Corese
Il Commissario per l'emergenza Covid-19 Francesco Paolo Figliuolo in visita all'hub vaccinale della Asl di Rieti presso lo stabilimento Amazon di Passo Corese, 07 settembre 2021. ANSA/GRILLOTTI-VANNICELLI

ROMA. – I boomer si stanno rivelando la principale incognita del piano di vaccinazione contro il Covid, una variabile che rischia di rendere non sufficiente la copertura dell’80% della popolazione attesa a fine mese. La soglia-obiettivo è già al sicuro, visto che già l’82% ha ricevuto la prima dose, ma “potrebbe non bastare”, ha ammesso il commissario per l’emergenza Covid, Francesco Paolo Figliuolo, esprimendo “preoccupazione” per quel milione e ottocentomila cittadini fra i 50 e i 59 anni non ancora immunizzate: è l’equivalente degli abitanti di Milano e Bologna messi insieme, quasi un quinto della fascia d’età più numerosa in Italia (9,6 milioni) nonché spesso quella più esposta in molti dei settori in cui il Green pass è attivo, o in cui verrà presto esteso.

Sui cinquantenni il coronavirus ha colpito con un tasso di letalità dello 0,6%, molto più basso di quello per le persone più anziane ma triplo rispetto a quello dei quarantenni. Dati di fronte ai quali il generale Figliuolo ha lanciato “un appello” a chi finora ha evitato il vaccino, pur constatando che fra i 50-59enni ultimamente si sta registrando un recupero, con “10mila prime inoculazioni al giorno”.

Il “calo di vocazione” fra i suoi quasi coetanei non ha impedito al sessantenne Figliuolo, in visita all’hub vaccinale della Asl di Rieti allestito nello stabilimento Amazon di Passo Corese, di sottolineare l’importanza del traguardo appena tagliato: “Abbiamo superato l’80% delle prime inoculazioni. Per fine settembre l’80% della platea sarà completamente vaccinata, 43,2 milioni di cittadini dai 12 anni in su”.

Resta da capire se questa soglia sarà equivalente a una messa in sicurezza. “Se non basta andiamo avanti”, ha chiarito il commissario, senza sbilanciarsi sull’ipotesi di introdurre l’obbligo vaccinale, già sdoganata dal premier Mario Draghi: “Noi dobbiamo convincere, se non si riesce a scalfire lo zoccolo più duro o serve di più, i nostri decisori sapranno cosa fare”.

La macchina vaccinale non si fermerà comunque, funzionando a livello di ambulatori e farmacie più che con i grandi hub. Intanto, mentre i 50enni frenano, i loro figli accelerano. I giovani stanno portando “ottimi risultati” alla campagna, ha spiegato il commissario: “Su 100mila prime inoculazioni di ieri, il 30% ha riguardato la fascia 12-19 anni. A livello complessivo vanno bene le prime somministrazioni anche se per i 12-15enni siamo al 50%, ma è solo una questione di tempi”.

Le prime fasce di età interessate dalla campagna sono invece quasi completamente immunizzate: “Sugli over 80 siamo a oltre il 95%: su 4 milioni e 555mila ne mancano 250mila, pochi Paesi al mondo – ha notato Figliuolo – hanno raggiunto questo risultato”. E molti anziani sono vicini alla terza dose, prevista solo con Pfizer e Moderna.

(di Paolo Cappelleri/ANSA)

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