Brasile-Argentina caos: “da argentini bugie su quarantena”

L'astro brasiliano Neymar parla con un ufficiale della salute dopo la sospensione della partita Brasile-Argentina a Sao Paolo per la qualificazione al mondiale Qatar 2022.
L'astro brasiliano Neymar parla con un ufficiale della salute dopo la sospensione della partita Brasile-Argentina a Sao Paolo per la qualificazione al mondiale Qatar 2022. ANSA/ EPA/Sebastiao Moreira

ROMA. – Il giorno dopo la surreale sospensione di Brasile-Argentina da parte delle autorità sanitarie per la mancata quarantena Covid di quattro giocatori dell’Albiceleste provenienti dall’Inghilterra, è il momento dei primi provvedimenti e soprattutto delle polemiche.

Da una parte c’è l’indagine avviata dalla Fifa, dall’altra quella della polizia brasiliana nei confronti di Emiliano Martinez, Emiliano Buendia, Cristian Romero e Giovani Lo Celso che non hanno osservato la quarantena per prevenire la diffusione del coronavirus sono indagati dalla polizia federale brasiliana per falsità ideologica e saranno indagati anche per mancato rispetto delle norme sanitarie.

La polizia – secondo quanto riporta Globo esporte –  ha fatto notare che giocatori e staff tecnico della nazionale argentina sapevano già di non poter scendere in campo ieri contro il Brasile.

Intanto anche la Fifa ha avviato una indagine, con i primi rapporti giá al vaglio dei suoi organi disciplinari mentre il n.1 Gianni Infantino, dall’assemblea dell’Eca  ha esortato l’Europa a mostrare flessibilità per aiutare il Sud America a risolvere il suo problema della quarantena Covid nelle qualificazioni ai Mondiali 2022. “Abbiamo una situazione difficile nel Regno Unito – le sue parole – I giocatori devono tornare a giocare per i loro paesi”.

Quanto all’indagine, la Fifa, è sottolineato in una nota, “si rammarica delle scene che hanno preceduto la sospensione della partita tra Brasile e Argentina per le qualificazioni Conmebol alla Coppa del Mondo 2022, che hanno impedito a milioni di tifosi di godersi una partita tra due delle nazioni calcistiche più importanti del mondo”.

“I primi resoconti ufficiali della partita sono stati inviati”, alla Fifa e “queste informazioni saranno analizzate dagli organi disciplinari competenti e una decisione sarà presa a tempo debito”.

“L’Argentina dovrebbe essere severamente punita”. Così Flavio Bolsonaro, figlio del presidente del Brasile e senatore di Rio de Janeiro, è intervenuto nella notte su Twitter riguardo alla sospensione della partita Brasile-Argentina.

“Gli argentini hanno giocato un brutto scherzo. Sapevano di violare la legge brasiliana, hanno impedito all’Anvisa di accorgersene e con la forza hanno portato i quattro dall’Inghilterra. La polizia federale deve indagare su chi non è intervenuto prima della partita e l’Argentina dovrebbe essere severamente punita”.

Suo padre invece, secondo quanto ricostruisce il quotidiano argentino Clarin, citando fonti diplomatiche, nel pieno del caos avrebbe chiamato la federazione brasiliana di calcio per sollecitare la ripresa della partita ed evitare problemi ai calciatori argentini.  La telefonata del presidente Bolsonaro sarebbe però arrivata quando gli ospiti erano già negli spogliatoi.

Nel mezzo del caos dell’incredibile sospensione, una delle parole più attese è stata quella del direttore dell’Agenzia nazionale di vigilanza sanitaria (Anvisa), protagonista dell’interruzione del match.

Antonio Barra Torres ha assicurato che i quattro giocatori argentini arrivati dalla Premier League, “al momento della compilazione della dichiarazione sanitaria, non hanno detto che negli ultimi 14 giorni erano stati nel Regno Unito, uno dei paesi con restrizioni per entrare in Brasile. Quella dichiarazione non è stata presentata. Dovrebbero dire la verità”.

Una situazione che era di dominio pubblico e di cui secondo Barra Torres “ci siamo resi conto nel momento in cui sono arrivati in Brasile” e che “il nostro orientamento verso i giocatori era che rimanessero isolati, senza partecipare a nulla. E questo non è stato soddisfatto da loro. Se avessero rispettato i regolamenti nazionale niente di tutto questo sarebbe successo”.

Nel pomeriggio di domenica e attraverso un comunicato ufficiale, Anvisa ha assicurato che “il Ministero della Salute, il Segretariato di Stato per la Sanità di San Paolo, i rappresentanti di Conmebol, la CBF e la delegazione argentina” sono stati informati della “quarantena obbligatoria che i giocatori dovevano prendere”.

Nel frattempo, due dei quattro giocatori – Martinez e Buendia – una volta rientrati in Argentina partiranno per la Croazia, dove trascorreranno 10 giorni di quarantena prima di poter far rientro in Inghilterra. Il loro club, l’Aston Villa, sfrutta cosi’ una falla della normativa inglese, che in caso di viaggio diretto su Londra prescrive invece una quarantena di 14 giorni.

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