Ita: trattativa prosegue, attese risposte governo

Il presidio dei lavoratori del trasporto aereo nel corso dell'incontro tra la dirigenza della nuova compagnia aerea ITA e le componenti sindacali a Roma.
Il presidio dei lavoratori del trasporto aereo nel corso dell'incontro tra la dirigenza della nuova compagnia aerea ITA e le componenti sindacali a Roma. archivio. (ANSA)

ROMA.  – La trattativa tra Ita e i sindacati resta aperta. I rappresentanti dei lavoratori, al termine di un confronto non facile arrivato fino ad un punto di stallo, hanno chiesto e ottenuto dall’azienda altre 48 ore di tempo per valutare le proposte ricevute e presentare le proprie controproposte.

Il tema dirimente resta quello degli ammortizzatori sociali, su cui i sindacati sollecitano l’intervento del Governo. A rassicurare è il ministro delle infrastrutture Enrico Giovannini, che garantisce il massimo impegno per il successo della nuova compagnia.

Il compromesso tra le parti è arrivato al termine di un lungo confronto durato più di sei ore e accompagnato dalla protesta dei lavoratori che, presenti in presidio davanti alla sede dell’incontro all’Eur, hanno anche organizzato un corteo.

Ita e i sindacati, su richiesta dei rappresentanti dei lavoratori, hanno concordato di aggiornarsi tra due giorni, probabilmente giovedì mattina. Anche se l’azienda, in una comunicazione inviata in serata ai sindacati e alle associazioni professionali sull’esito dell’incontro, accelera i tempi e mette nero su bianco la propria “disponibilità a proseguire il confronto, fino alle ore 17” di mercoledì 8 settembre.

La trattativa era partita in mattinata con l’attesa stretta da parte dell’azienda, che nel documento del 23 agosto per avviare la procedura sulla cessione del ramo Aviation da Alitalia, indicava l’obiettivo di perfezionare la vendita dell’asset una volta concluso il confronto sindacale, non prima del 7 settembre.

I sindacati però sono arrivati al tavolo decisi a non arretrare sulle loro richieste, a partire dalla necessità che gli ammortizzatori sociali coprano l’intera durata del piano di Ita, cioè al 2025: mentre adesso la cigs è garantita fino al 22 settembre 2021, con un possibile rinnovo fino al 22 settembre 2022.

Proprio su questo, però, si è consumata l’impasse. Così “non ci sono le condizioni per sottoscrivere alcunché”, hanno chiarito i sindacati, uscendo dall’incontro all’ora di pranzo per raccontare ai lavoratori la situazione, cui non hanno nascosto la difficoltà del momento, spiegando come la tratativa fosse arrivata ad un “punto fermo”.

Poi però nel pomeriggio i primi spiragli. All’incontro si è presentato anche il presidente di Ita Alfredo Altavilla (mentre in mattinata nella delegazione aziendale non erano presenti i vertici), l’azienda ha consegnato ai sindacati i documenti che al mattino aveva solo illustrato a voce, e alla fine la decisione di aggiornarsi a 48 ore, come chiesto dai sindacati.

“Sul tavolo c’è sempre il tema dirimente della cig, è il tema centrale”, ha spiegato il segretario nazionale della Filt Cgil Fabrizio Cuscito, spiegando che ora i sindacati valuteranno i contenuti dei documenti ricevuti dall’azienda e prepareranno le loro controproposte.

“Nel frattempo si continua a lavorare e speriamo che il Governo lavori  e dia le risposte che mancano sugli ammortizzatori per completare tutti i tasselli”, ha aggiunto il segretario nazionale della Uiltrasporti Ivan Viglietti.

Il governo intanto rassicura. “Possiamo escludere che il governo non stia facendo tutto il possibile per far sì che Ita sia un successo”, ha detto il ministro Giovannini.

I sindacati intanto, per tenere alto il pressing, hanno inviato altre due lettere: una ad azienda e governo sulle sul sistema di regole e l’altra ai candidati sindaco di Roma e ai partiti per sapere cosa pensano sul rischio che questa situazione lasci 7mila persone senza lavoro e senza garanzie.

Ai candidati sindaco di Roma chiede di “svegliarsi” anche il deputato di Leu Stefano Fassina, che ha portato la propria solidarietà ai lavoratori e l’impegno a spingere i colleghi parlamentari ad intervenire su una “vicenda gravissima”.

(di Enrica Piovan/ANSA).

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