Troppi positivi, banca impone stop ai clienti del paese

Signora allo sportello di una banca. (ANSA)

CATANZARO. – I contagi da Covid 19 in paese sono in crescita – tanto che il sindaco aveva emesso un’ordinanza imponendo una stretta alla movida e prescrivendo la mascherina anche all’aperto – ed una banca del territorio decide di rendere off limits i propri uffici ai clienti provenienti da quel comune.

E’ accaduto nel vibonese, nei confronti dei residenti di Acquaro, piccolo centro montano di poco più di 2600 abitanti. A loro sono riservati i contenuti di un avviso apparso all’ingresso della filiale di Dasà della Banca di Credito Cooperativo del Vibonese. Un gesto che ha mandato su tutte le furie il sindaco di Acquaro, Giuseppe Barilaro, che ha parlato di una “provocazione vergognosa, frutto di una decisione assurda che offende una comunità intera e calpesta le regole basilari della convivenza civile”.

Per il primo cittadino “si tratta di motivazioni ignobili quanto infondate, che calpestano il senso di responsabilità dimostrato dai cittadini e dall’amministrazione comunale di Acquaro. Con assoluta celerità abbiamo provveduto ad attivare la necessaria attività di screening finalizzata all’individuazione dei positivi con i soggetti interessati che sono stati tempestivamente posti in stato di isolamento domiciliare. Il tutto allo scopo di garantire la salute della stragrande maggioranza dei nostri concittadini”.

Cittadini che, garantisce il sindaco, “proprio grazie alle necessarie misure adottate, hanno potuto continuare e continuano tutt’ora a svolgere le normali attività della loro vita quotidiana e lavorativa”.

La reazione del sindaco, evidentemente, ha fatto effetto. Ed infatti, il presidente del Credito cooperativo di San Calogero e Maierato – Bcc del Vibonese, Sebastiano Barbanti, ha presentato le scuse dell’istituto. “La mia educazione – dice – mi impone, davanti ad un evidente errore, di riconoscerlo e fare la giusta ammenda. In questo caso l’errore, commesso in buona fede, è stato causato da un mix di fattori dovuti alle preoccupazioni in merito ad un ritorno di fiamma locale della pandemia che ha lasciato in tutti noi tristi ricordi, alla fretta e alla concitazione tipica di un’ordinaria giornata di lavoro, nonché all’interesse prioritario di salvaguardare la salute dei clienti. Ma le buone intenzioni si sono, purtroppo, tradotte in una cartellonistica infelice”.

Barbanti non cerca giustificazioni. “Ci assumiamo tutta la colpa dell’errore e chiediamo scusa alla comunità di Acquaro ed al Sindaco ribadendo che l’interesse della Banca è stato ed è sempre quello di anteporre la salute delle persone tutte davanti ad ogni situazione limitando, ove possibile, i disagi nel servizio”.

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